Questa è la bella storia di Kayla, una mamma che ha cambiato idea dopo aver iniziato un aborto chimico e ha salvato così la sua bambina attraverso la procedura d’inversione della pillola abortiva. In una recente intervista radiofonica questa mamma ha raccontato la sua vicenda, dicendo che sua figlia è la prova vivente di un miracolo. Kayla ha anche detto di essere grata alla clinica medica in gravidanza dove ha ricevuto cure dall'Abortion Pill Rescue® Network (APRN).
Kayla ha spiegato che aveva già iniziato un aborto chimico quando ascoltando una trasmissione ha cambiato idea. Questo tipo di aborto, noto anche come aborto medico o farmacologico, è un processo che utilizza due farmaci in due momenti distinti. Il primo farmaco, il mifepristone, blocca il progesterone, l'ormone naturale nel corpo di una mamma incinta necessario per sostenere la gravidanza. Circa un giorno dopo, la mamma deve prendere il secondo farmaco, il misoprostolo, che fa sì che la mamma partorisca il figlio deceduto.
Una nuova applicazione di un trattamento utilizzato per decenni per prevenire l'aborto spontaneo, ovvero la procedura d'inversione della pillola abortiva, comporta la prescrizione di progesterone prima che venga assunto il secondo farmaco abortivo per contrastare gli effetti del mifepristone. Se una mamma agisce abbastanza presto, è possibile salvare il suo bambino non ancora nato. Ad oggi, le statistiche mostrano che più di 2.000 vite sono state salvate grazie all'inversione della pillola abortiva.
Kayla ha concluso il suo intervento esprimendo il significato della speranza e l'importanza di confidare in Dio, anche quando la situazione può sembrare molto difficile: "Fidati di Dio: ha un piano e uno scopo, quindi, sai, ti incoraggio solo a fidarti di Lui ... E credo che ci sia sempre speranza".
Fonte: LifeNews