«È inconcepibile che in un mondo piagato da sempre più guerre, persecuzioni e disuguaglianze, i capi di Stato stranieri del G7, in particolare Joe Biden e Emmanuel Macron, stiano spingendo per incentivare il numero di aborti nel mondo. Al di là della palese ingerenza nella sovranità degli Stati, promuovere l’aborto, la soppressione di esseri umani, in un summit internazionale che avrebbe come scopo quello di promuovere la Pace nel mondo è una vera e propria contraddizione in termini. La vera Pace infatti è quella che tutela la vita in ogni sua fase, come disse Madre Teresa di Calcutta ritirando proprio il Premio Nobel per la Pace nel 1979: “il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio”.
La vera vergogna internazionale è che nonostante il G7 dovrebbe occuparsi delle guerre che aumentano in tutto il mondo, del traffico degli esseri umani nelle migrazioni, della scomparsa di centinaia di migliaia di bambini, della fame nel mondo, della crisi economica e delle sfide poste dall’intelligenza artificiale, si strumentalizza l’occasione per fare ancora propaganda ideologica sull’aborto. Auspichiamo che la presidenza italiana si impegni per quanto possibile a far tenere qualsiasi strumentalizzazione ideologica lontana dalla discussione del G7 e che il dibattito resti incentrato sulle vere emergenze e i pericoli che minacciano oggi i destini dei popoli e delle nazioni».
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia, in merito alla possibile discussione sul “diritto” all’aborto durante il 50° vertice del G7, che si svolge dal 13 al 15 giugno a Fasano, in provincia di Brindisi, presso il resort Borgo Egnazia.