A Paxton, in Illinois, la Gaystapo, cioè la Commissione per i diritti umani, ha ordinato a un imprenditore di pagare a due omosessuali 30.000 dollari di risarcimento danni per aver rifiutato di ospitare il loro “matrimonio” gay nella sua struttura recettiva.
La Commissione ha rifiutato di esaminare il ricorso presentato da Jim Walder, proprietario del Timber Creek Bed and Breakfast.
Oltre ai 30,000 dollari per risarcire lo stress emotivo causato alla coppia, Walder dovrà pagarne più di 50.000 in spese legali.
Del resto la Commissione è composta in maggioranza da attivisti gay (altrimenti non sarebbe Gaystapo...).
Il piccolo imprenditore ha dichiarato che presenterà ricorso all’autorità giudiziaria e che rivendica la sua libertà di esercitare la sua impresa con clienti che non mettono in crisi le sue convinzioni morali e il suo credo religioso. Egli crede fermamente che il matrimonio sia solo tra uomo e donna.
Walder ha aggiunto che un cittadino dovrebbe praticare la disobbedienza civile “solo in circostanze estreme”, e la sua situazione “è una circostanza estrema”: da centinaia di migliaia di anni il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna. Questo attiene al diritto naturale e , ammesso che si possa riconoscere un “diritto” di credere che ci si possa sposare con chiunque, questo attiene non alla realtà naturale delle cose, ma all‘ideologia.
Per equità, giustizia e non discriminazione, bisognerebbe anche riconoscere il diritto a non aderire a suddetta ideologia, il diritto di credere che il matrimonio debba essere solo quello naturale atto alla generazione.
Ma si sa che con la Gaystapo non si può ragionare e che la Gaystapo attua con tracotanza e prepotenza una discriminazione alla rovescia, palese, contro tutti quelli che non aderiscono all’ideologia omosessualista.
Redazione
Fonte:LifeSiteNews