Lettura di libri gender negli spazi comunali? Assolutamente no. Si faccia altrove.
Il sindaco di Padova Massimo Bitonci (Lega Nord) è categorico e nei giorni scorsi ha vietato all’associazione Pel di Carota di leggere pubblicamente i testi scolastici impregnati di ideologia gender, già vietati a Venezia dal primo cittadino Brugnaro.
La polemica è stata inevitabile, come ci informa Il Mattino di Padova.
Flavio Zanonato, vecchio sindaco della città ed ora europarlamentare del Pd, ha detto che l’atto di Bitonci è un abuso di potere.
“Sono scandalizzato che non si levi una forte protesta e una netta condanna di questo comportamento illiberale da parte di chi dovrebbe difendere la libertà di opinione – ha dichiarato Zanonato -. Nei prossimi giorni presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica contro il sindaco e i dirigenti che si sono prestati ad un comportamento illegale”.
È curioso che si invochi la libertà di pensiero e l’art. 21 della Costituzione da parte di chi metterebbe in galera coloro che osano ribadire che la famiglia è fatta da un uomo e una donna e che un bambino ha diritto ad un papà e ad una mamma... Inoltre, bisognerebbe domandare a Zanonato cosa pensa di quei sindaci che in passato hanno negato le piazze per manifestazioni pro famiglia come quelle delle Sentinelle in Piedi: hanno commesso anche loro abuso di potere? Andavano forse denunciati? Oppure siamo di fronte alla solita storia dei due pesi e delle due misure e della (presunta) superiorità morale di una certa area politica?
Bitonci però non si è fatto intimidire e, ricordando al suo predecessore le varie vicende giudiziarie in cui è coinvolto, gli ha scritto: “Caro Zanonato, scopro a malincuore che sei un accanito sostenitore delle teorie gender, mentre ti pensavo un difensore della famiglia naturale, basata su due genitori di sesso diverso, o utilizzi le teorie gender e la polemica ad esse collegata solo per attaccare chi fa il sindaco di Padova?”.
Intanto, apprendiamo dal Corriere della sera che decine di foto di gattini sono apparsi sulla pagina facebook di Bitonci, così come avvenuto qualche tempo fa anche per Matteo Salvini. Si tratta di un “virtual flash mob”, utilizzato per contestare la scelta del sindaco. E anche il Pd locale ha organizzato davanti al palazzo comunale una lettura pubblica dei libri gender cui hanno partecipato un centinaio di persone “contro la deriva oscurantista di Bitonci e per una città aperta al confronto”. Gli oscurantisti sono sempre gli altri...
ProVita vuole esprimere tutta la sua solidarietà al sindaco di Padova, loda il suo coraggio (di questi tempi merce rara in un politico) e lo incoraggia ad andare avanti senza cedere minimamente. E se dovesse avere bisogno di aiuto di qualsiasi tipo, sappia che noi ci siamo. Invitiamo inoltre altri primi cittadini e membri delle istituzioni a fare altrettanto, in tutta Italia. Non possiamo permettere che pochi ma potenti sostenitori di idee bislacche, volte a manipolare i più piccoli, abbiano la meglio.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
LEGALIZZAZIONE DELLE UNIONI CIVILI