Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli ha svolto un’indagine accurata sui progetti improntati all’ideologia gender che girano a scuola in quel di Bologna.
Ha controllato il POF e il PTOF di 113 istituti e solo 18 sono da “bollino verde” (cioè la scuola non svolge attività palesemente ideologiche né sospette), 41 hanno il “bollino giallo” (che vuol dire che in quella scuola si svolgono attività sospette), e 45 hanno ottenuto proprio “il bollino rosso”.
«A somme fatte – scrive Il Giornale – significa che 86 istituti (il 76%) presenta gravi indizi sulla presenza della teoria gender tra i banchi».
Sappiamo bene che il fenomeno è diffuso in tutta Italia e non solo a Bologna, purtroppo. Dal canto nostro, noi continuiamo ad aggiornare il dossier che potete consultare sulla nostra home page.
Il Giornale fa qualche esempio di quel che accade a scuola in quel di Bologna: « Accade che al Liceo Classico Minghetti, stando al dossier del comitato, nel Ptof sia indicata la possibilità per gli studenti “di trattare tematiche di genere in orario scolastico senza il preventivo consenso dei genitori”. E sempre nella stessa scuola esistono oltre sei attività extracurricolari “filo-gender”, tra cui alcune appaltate all’Arcigay e finalizzate alla “destrutturazione degli stereotipi di genere (...)” e ad “approfondire le questioni di genere, corporeità, orientamento sessuale”. E ancora il corso di “Hip Hop condiviso” all’I.C.N di via Finelli per educare al senso “di una identità rispettosa delle differenze di genere”; oppure il progetto di “prevenzione contro il bullismo a sfondo omofobico” al PCE Turistico Aldovrandi-Rubbiani, gestito dal Comitato Provinciale Arcigay “Il Cassero“. Lo stesso circolo – per dire – in cui venivano realizzati party in maschera con invitati vestiti da Gesù e che mimavano pratiche sessuali con una grossa croce. Alla faccia dell’educazione».
Redazione
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