La Lega ha presentato un’interrogazione alla Camera sul “Gioco del Rispetto”, uno dei tanti progetti gender volti alla sessualizzazione precoce dei bambini.
Trieste all news ci illustra la risposta che ha dato il Ministro Giannini.
Come anticipato all’esplosione della querelle, il gioco del rispetto è stato portato oggi dal capogruppo della Lega alla Camera all’attenzione del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini «per sapere se ne è a conoscenza, se ne condivide il merito e quali azioni intende assumere per scoraggiare il perseguimento di questo tipo di offerta scolastica. La sensazione infatti – si legge nel testo – è che si tenti di istillare fin dalla più tenera età l’ideologia del gender, che prevede l’assoluta libertà di scegliersi il sesso di appartenenza indipendentemente dal genere di nascita».
A stretto giro la risposta del ministro competente, che ha dichiarato «di essersi informata sull’iniziativa che, a detta dell’Ufficio scolastico regionale e degli enti locali, avrebbe seguito procedure regolari e che sarebbe stato condiviso dalle famiglie».
«Le amministrazioni locali hanno mentito – ha replicato Fedriga – poiché il progetto è stato presentato in maniera generica e i genitori non sono nemmeno stati informati sui dettagli dell’operazione. C’è pertanto una responsabilità politica chiaramente attribuibile alla Regione e al Comune sulla quale le chiediamo di intervenire. Vestire i maschietti da femminucce e viceversa, e far loro riconoscere i genitali equivale – ha continuato il deputato – a contrastare le discriminazioni oppure è solo un modo stravagante e discutibile per far passare l’ideologia gender?»
«Il rispetto si ottiene esclusivamente attraverso la valorizzazione delle differenze e non tramite il loro annullamento. Il rischio di giocare agli alchimisti con questi argomenti – ha concluso Fedriga – va ben oltre gli 11 mila euro spesi dal Comune e riguarda soprattutto gli incommensurabili costi sociali e psicologici a carico dei bambini.
Redazione