La propaganda dell’ideologia gender a livello internazionale e nazionale, politico e mediatico continua incessante.
Qui in Italia, nonostante le formali assicurazioni del MIUR, le circolari attutative della legge 107 e del tristemente noto art. 16, che parla di introdurre nelle scuole l’educazione alla parità di genere (dove ‘genere’, cioè gender in inglese, viene scientemente usato al posto di ‘sesso’), preoccupano i membri del Comitato Difendiamo i Nostri Figli.
Rilanciamo il Comunicato Stampa rilasciato dal CDNF.
ProVita sostiene il Manifesto del CDNF ed è pronta a sostenere ogni forma di protesta che fosse necessario porre in essere per difendere la sana educazione dei giovani al rispetto della propria identità sessuata e per difendere il diritto e dovere dei genitori a educare i propri figli.
Redazione
“A un anno dalla grande manifestazione a San Giovanni contro l’ideologia gender nelle scuole, le famiglie sono profondamente preoccupate per il documento che il Ministero dell’Istruzione sta elaborando sull’attuazione del comma 16 della riforma scolastica, che prevede l’inserimento nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa di corsi e attività fondate proprio sul concetto di genere“.
Lo afferma Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli (CDNF) e portavoce del Family Day, in merito ai lavori della commissione riunita dal Miur per definire linee guida della norma richiamata. “Siamo delusi per la poca considerazione rivolta ai nostri rilievi – continua Gandolfini – e le notizie che ci giungono sui lavori della commissione non ci rendono affatto sereni. Inoltre vogliamo dire con molta chiarezza che se dovessimo avere sentore di un testo non chiaro nel rigetto di qualsiasi sfumatura dell’ideologia Gender saremmo pronti a un’azione di protesta sistematica davanti al Ministero dell’Istruzione, che a partire dal giorno 25 giugno porremo in essere presentando un Manifesto insieme ai rappresentanti delle Associazioni in difesa della libertà educativa. Seguiranno altre azioni mirate durante tutto il prossimo anno scolastico”.
Premessa la necessità di legare, nel testo che sta elaborando il Miur, il concetto di genere a quello di sesso, onde evitare le derive ideologiche che hanno portato alla moltiplicazione scriteriata di infinite, presunte ‘identità di genere’ e di richiamare alla circolare ministeriale del 15 settembre 2015 che afferma “tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ‘ideologie gender’ né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”, il CDNF considera anche necessario il chiarimento di tre punti fondamentali:
1) l’obbligo in capo alla scuola di richiedere il consenso informato preventivo alle famiglie in forma scritta a inizio anno, comprensivo dei dettagli di svolgimento di ogni attività progettata;
2) l’esonero di alunni e studenti dalle attività non condivise dalla famiglia con diniego di consenso informato;
3) la predisposizione di attività scolastiche contemporanee e alternative a quelle per cui la famiglia non abbia prestato consenso.
Per sostenere queste richieste al Ministero, il CDNF ha redatto un apposito manifesto (che si può scaricare cliccando qui) per l’adesione del maggior numero di enti e realtà associative che hanno a cuore l’educazione dei nostri figli e la libertà delle famiglie per sceglierne l’ispirazione generale di fondo.
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