Il buon senso, per una volta, pare aver preso il sopravvento. Il Dirigente scolastico della scuola media di Mattarello, frazione di Trento, è stato costretto a sospendere i percorsi gender previsti per l’anno scolastico in corso, a seguito della presentazione di una lettera firmata da un cospicuo numero di genitori, nonché da alcuni docenti. A darne notizia in anteprima è il quotidiano on line indipendente La Voce del Trentino.
Ma facciamo un passo indietro.
L’inizio della vicenda risale al 26 maggio 2015, quando la Giunta Provinciale di Trento attiva un bando per l’attivazione di percorsi di educazione alla relazione di genere nelle istituzioni scolastiche e formative della provincia. La realizzazione di questo bando viene assegnata all’Agenzia per la Famiglia, la natalità e le politiche giovanili, la quale l’8 luglio 2015 accoglie tutte le richieste di attivazione dei percorsi fatte da 21 Istituti scolastici trentini.
La gestione dei corsi viene quindi assegnata al Centro studi interdisciplinari di Genere (CSG), il quale – leggiamo sul loro sito – “si propone di diffondere la cultura di genere attraverso molteplici iniziative, quali scambi culturali e dibattiti scientifici, collaborazioni nazionali ed internazionali, nonché di mettere a disposizione di soggetti e istituzioni le competenze acquisite”.
Ebbene, quando a settembre è stato reso pubblico l’elenco dei 21 istituti che nell’A.S. 2015/2016 avrebbero attivato i “percorsi di educazione alla relazione di genere”, molti genitori dei bambini e ragazzi coinvolti si sono allarmati. Preoccupazione che l’Assessore provinciale trentino alle Pari Opportunità Sara Ferrari e il suo team nelle scorse settimane hanno cercato più volte di placare, ma che era assai fondata, come abbiamo spiegato qui.
Veniamo quindi alla notizia di cui sopra, che fa ben sperare perché dimostra che vi sono ancora genitori che non demandano – in maniera illegittima – tutte le responsabilità educative all’istituzione scolastica e docenti che hanno a cuore i loro studenti: il percorso previsto nella scuola media di Mattarello è stato sospeso. I ragazzi delle medie non saranno costretti a prendere parte a corsi dei quali non è chiaro il contenuto, ma abilmente presentati come volti all’educazione alla parità di genere e contro la violenza sulle donne. Il buon senso ha vinto.
Ci auguriamo che questo possa essere solamente il primo di tanti casi simili.
Redazione
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