Anche in Germania c’è stato un grande family day: nelle regioni di Amburgo, Assia e Baden-Württemberg le famiglie sono scese in piazza per protestare contro l’indottrinamento gender che subiscono i ragazzini nelle scuole tedesche.
Il Giornale parla di un’ondata di proteste senza precedenti, che sta facendo molto discutere.
Le lezioni di “educazione alla diversità sessuale” nelle scuole tedesche, infatti sono divenute inaccettabili. «Proteggiamo i nostri bambini!», «Fermiamo l’indottrinamento!», «Stop all’ideologia gender!» erano gli slogan che venivano scanditi. Sui cartelli dei manifestanti si leggeva: “Le scuole vogliono porre fine matrimonio” e “I bambini sono costretti ad essere gay“.
La Demo für Alle, che in italiano significa “Manifestazioni per tutti” è stata l’organizzatrice delle sfilate pro famiglia , anti – gender, sull’esempio dell’associazione francese Manif pour tous, con cui collabora.
Il canale televisivo Deutsche Welle, ha parlato di più di un milione e mezzo i tedeschi che hanno aderito alle manifestazioni anti – gender: “il matrimonio e la famiglia prima di tutto“, questo il loro semplice messaggio.
In diversi Länder, infatti, già a partire da asilo e elementari sono stati introdotti corsi di educazione sessuale e di educazione alla diversità sessuale – obbligatori – che hanno superato la soglia di sopportazione delle famiglie tedesche. A nulla sono valse le rassicurazioni del locale ministero dell’educazione: le prime manifestazioni locali sono cominciate parecchi mesi fa. Del resto non mandare a scuola i bambini in occasione di tali lezioni di gender costituisce reato. Notizie di arresti arrivavano già due anni fa.
Frau Merkel dovrebbe tenerne conto – dice il blogger di “Senza Nubi” – della protesta dei giorni scorsi: un milione e mezzo di persone non ci stanno nelle galere tedesche. Riaprirà Dachau? Li manderà in camera a gas visto che sono sfuggiti all’aborto?
E anche i nostri governanti dovrebbero pensarci bene. La maggioranza silenziosa è paziente e tollerante, ma quando la misura è colma è in grado di esprimersi in modo potente e inequivocabile.
Chissà, forse qui in Italia qualcuno se ne accorgerà in occasione del prossimo referendum...
Redazione
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contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini