Alex un giorno è maschio e un altro è femmina, in ossequio a quella fluidità di genere, o gender che dir si voglia, che va tanto di moda.
Alex è il protagonista di una fiaba per l’infanzia, Fa’afafine, scritta dal regista e autore siciliano Giuliano Scarpinato.
Il buon Alex, dice il testo, “Ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere. I giorni pari è maschio e i giorni dispari è femmina, dice. Ma oggi è diverso: è innamorato, per la prima volta, e sente che tutto questo non basta più. Oggi vorrebbe essere tutto insieme, come l’unicorno, l’ornitorinco, o i dinosauri”.
Detta fiaba, umanizzato Alex, e messa in scena sotto forma di spettacolo teatrale – destinato ovviamente ai ragazzini dagli 8 anni in su – sta girando l’Italia.
Fa’afafine in lingua Samoa pare indicare “coloro che sin da bambini non amano identificarsi in un sesso o nell’altro […] un vero e proprio terzo sesso cui la società non impone una scelta, e che gode di considerazione e rispetto.”
Quello che a molti non è andato giù è che questo spettacolo sia stato proposto alle scolaresche, in orario antemeridiano: “La scuola pubblica non può farsi complice di rischiose sperimentazioni – scrive Comitato Articolo 26 – I docenti devono impegnarsi per formarsi in maniera critica in opposizione alle attuali mode culturali così pervasive e pressanti e continuare ad educare all’inclusione senza ammettere indottrinamenti di qualsiasi segno.”
A Salerno, il sindaco di centrosinistra Vincenzo Napoli ha concesso il patrocinio del Comune alla rassegna “Primi applausi”, che include anche proprio “Fa’afafine”, dice Il Giornale. Il consigliere d’opposizione Raffaele Adinolfi (Forza Italia) ha protestato energicamente, presentando un’interrogazione in Consiglio Comunale, e ha ottenuto che lo spettacolo sia spostato in orario pomeridiano e i genitori saranno informati preventivamente. Ci auguriamo quindi che la partecipazione dei ragazzi sia così ostacolata.
Redazione