L’ideologia gender ha sponsor molto potenti negli organismi internazionali.
C-Fam (Center for Family & Human Life) è un’associazione internazionale che invece difende la vita e la famiglia, proprio all’interno delle istituzioni sovranazionali.
Rispondiamo volentieri all’appello che ci ha inviato il suo presidente (nella foto) e invitiamo tutti i nostri Lettori a fare altrettanto: costa niente (1 minuto, forse) e può servire a tanto.
«E’ in corso una guerra mondiale per distruggere la famiglia: dobbiamo difenderci dalla colonizzazione ideologica del gender»
Queste parole, pronunciate da Papa Francesco, sono rivolte a tutti gli uomini, di qualsiasi fede, anche agli atei, perché è necessario per tutti agire in difesa della famiglia e dei bambini.
Ma intanto la Commissione per i Diritti Umani dell’ONU, a Ginevra, si appresta a discutere una proposta agghiacciante: l’istituzione di un’Autority che possa controllare in tutto il mondo l’imposizione dell’ideologia gender a tutti i suoi “sudditi”. Una vera e propria “Gaystapo”, una “psicopolizia” istituzionalizzata, uno “Czar” con poteri illimitati [ne avevamo parlato qui, NdR].
Davanti all’imposizione dell’ideologia gender, il primo a cadere, calpestato e nel dimenticatoio, è uno dei fondamentali diritti umani, il diritto alla libertà religiosa che – si badi bene – è necessario anche agli atei per potersi dichiarare tali.
Quindi la Chiesa e le istituzioni religiose che predicano che in natura ci sono due sessi, che il sesso è un mezzo e non un fine, che la continenza, la fedeltà sono valori, che il corpo è la persona, quindi non è un giocattolo saranno stritolati da chi avrà, in nome del diritto all’uguaglianza, il potere di insegnare ai nostri figli che tutti i rapporti sessuali, con qualsiasi partner e in qualsiasi occasione vanno bene, che l’accoppiarsi di due o più maschi, di due o più femmine (e qualsiasi altra fantasia) è “naturale”.
C-Fam e la Civil Society for the Family (una coalizione di 164 associazioni nel mondo), lavorano da tempo assiduamente per bloccare l’istituzione della Gaystapo dell’ONU.
Ai credenti chiedono preghiere, a chi può chiedono azione di lobbying: i loro rappresentanti già incontrano dozzine di diplomatici delle Nazioni Unite che parteciperanno alla Commissione Diritti Umani, incoraggiandoli e sostenendoli affinché facciano valer il buon senso e la legge naturale: solo nell’ambito di quest’ultima si possono individuare e tutelare i diritti umani, quelli veri. Stessa cosa dovrebbero fare i cittadini dei vari Paesi del mondo presso i loro Governi...
I disfattisti dicono che è una battaglia persa e non è vero. E comunque va combattuta fino alla fine, fino all’ultimo voto, nell’ultima seduta assembleare.
C’è una cosa che possiamo fare tutti: mandiamo una e -mail a [email protected] e scriviamo semplicemente in oggetto e nel testo “No UN LGBT Czar.”
Ci vorranno pochi secondi per noi, e bisogna che loro siano sommersi di messaggi.
Se l’ideologia gender vince alle Nazioni Unite, perde la famiglia, perdono i nostri figli e i nostri nipoti. Perde la civiltà.
Austin Ruse
(traduzione con adattamenti della Redazione)