«E’ grave che un corso nazionale di formazione per insegnanti e personale della scuola pubblica statale - in programma a Bologna il 22 febbraio e presente sulla piattaforma Sofia del Ministero dell’Istruzione, organizzato dall’ente CESP - parli in termini positivi di identità di genere, carriera alias, non binarismo e anche di “maschile da riscrivere”. Quel che rende tutto ancora più grave e ideologicamente orientato è che tra i relatori ci siano sigle Lgbt e transfemministe come “MIT-Movimento Identità Trans” e “Non Una Di Meno”, che ricordiamo essere un collettivo che propaganda l’alias nelle scuole, progetti gender nelle aule, la transizione di genere per i bambini e che ha rivendicato il violento assalto alla nostra sede a Roma lo scorso 25 novembre, durante la Manifestazione contro la violenza sulle donne, affermando di averci “sanzionato” per le nostre posizioni a favore della vita nascente, della libertà educativa e contrarie al gender nelle scuole. Auspichiamo un chiarimento da parte del professor Vincenzo Manganaro, dirigente dell’Istituto Belluzzi-Fioravanti di Bologna che ospita il corso e soprattutto da parte del Ministero dell’Istruzione, affinché vengano riviste le autorizzazioni a tenere questi corsi e a concedere crediti formativi professionali a enti e realtà che poi di fatto fanno propaganda ideologica sulla pelle dei nostri giovani nelle aule scolastiche». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.