L’accordo di pace tra Colombia e i terroristi delle Farc conteneva molti riferimenti alla teoria gender.
Lo scorso 2 ottobre, i cittadini colombiani sono stati chiamati a pronunciarsi su questo trattato, elaborato sotto la supervisione del regime comunista cubano. E, a sorpresa, nonostante la propaganda mediatica, il “No” ha prevalso.
Secondo la BBC, un ruolo decisivo nel rigetto di questa vera e propria resa alle Farc lo hanno giocato le varie confessioni cristiane, specie la comunità evangelica, preoccupate per la prospettiva gender di cui il testo era imperniato.
Non è un caso, infatti, che la stessa parola ‘gender’ comparisse oltre cento volte in un documento di 297 pagine, che in teoria avrebbe dovuto occuparsi di tutt’altro.
Ebbene, stando alle dichiarazioni rilasciate da Roy Barreras, senatore presidente della Commissione di Pace della Camera alta, almeno due dei sei miloni di voti che ha ottenuto il “No” sarebbero degli appartenenti ai veri gruppi religiosi del Paese, che si sono mobilitati in difesa della famiglia (come del resto è già avvenuto in maniera massiccia il 10 agosto scorso). Edgar Castaño, presidente della Confederazione Evangelica della Colombia, ha sostanzialmente confermato questo dato, almeno per quel che riguarda la sua comunità, sostenendo che tra chi è andato a votare, almeno la metà si è espressa contro l’accordo di pace.
Incontrando nei giorni scorsi il presidente Juan Manuel Santos, grande sconfitto dal referendum e ciò nonostante premio Nobel per la Pace, Castaño ha ribadito che per gli evangelici è fondamentale che nelle future rinegoziazioni si tenga in conto la verità sulla famiglia, composta dall’unione tra uomo e donna ed assolutamente imparagonabile a qualunque altra forma di relazione. Perché mai nel testo dell’accordo si dovrebbe parlare di “diversità di genere”, “equità di genere” e di persone con “orientamento sessuale e identità di genere diversa“? Perché non sostituire il termine ‘gender’ con ‘sesso’?
Gli esponenti del governo possono negare quanto vogliono che vi sia l’intenzione di introdurre nel Paese la prospettiva gender. Ma sta di fatto che le associazioni LGBT hanno chiesto udienza a Santos per chiedergli di mantenere nel futuro tale prospettiva e l’attenzione per la diversità sessuale...
Ad ogni modo, per il momento ha vinto il buon senso del popolo colombiano: la famiglia è una sola e non si tocca. Per il bene di tutti, e in particolare dei bambini.
Federico Catani