In nome della libertà e della fluidità del gender, un’università canadese aveva abolito i locali docce maschili e femminili.
E’ notizia di qualche giorno fa, però, che l’università in questione ha dovuto riconoscere l’esistenza di due sessi e ristabilire locali doccia separati per i maschi e le femmine che vivono nelle residenze universitarie del Toronto’s University College.
La decisione è stata presa dopo che negli spazi doccia si sono verificati diversi incidenti. In particolare alcuni maschi erano stati colti in flagrante mentre con il telefonino filmavano le femmine allungando le braccia al di sopra delle pareti divisorie dei singoli box doccia.
“Visti i seri incidenti di natura voyeurista accaduti in settembre e l’impatto che hanno avuto sulle studentesse che ne sono state vittime, abbiamo preso la decisione di ristabilire locali doccia separati per chi si identifica nel sesso maschile e per chi si identifica nel sesso femminile” ha spiegato a LifeSiteNews la portavoce Althe Blackburn-Evans.
“Questa misura temporanea è stata presa unicamente al fine di proteggere le ragazze vittime degli incidenti di voyeurismo e chiunque si senta poco sicuro dopo questi eventi, ma la metà dei locali doccia rimarranno gender-neutral.”
La decisione di utilizzare docce in comune per maschi e femmine era stata presa 20 anni fa per non discriminare gli studenti transgender.
Walt Heyer (ex transessuale che si batte per chi soffre di disforia di genere affinché sia aiutato a guarire e non spinto nel tunnel degli ormoni e delle operazioni chirurgiche) commentando la questione, non si è stupito ovviamente, degli incidenti accaduti, e ha ribadito che chi soffre di disforia di genere soffre di una sorta di depressione in relazione al proprio corpo: gli va curata la depressione, non cambiato il corpo!
Gwen Landolt, vice presidentessa dell’associazione Real Women of Canada, ha sottolineato come l’ansia politically correct di non discriminare (come se il bagno sia alla fine un luogo di discriminazione) delle piccole minoranze abbia compromesso la sicurezza e i diritti della stragrande maggioranza delle studentesse.
L.T.
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