Gli ideologi del gender vorrebbero tra i diritti dell’uomo il diritto di scegliere il proprio “genere”.
Se ne parlerà all’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di Strasburgo, il prossimo 22 aprile quando si discuterà di una bozza di risoluzione sulla “Discriminazione contro i transgender in Europa”.
Sarà bene ricordare che il Consiglio d’Europa non ha nulla a che fare con l’Unione Europea. E’ una sorta di “piccola ONU” su scala europea, che ha come scopo mantenere la pace e la tutela dei diritti umani, a cui aderiscono 47 Paesi e a cui fa capo anche la famosa CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo): quella che ogni tanto condanna gli Stati perché non ammettono l’utero in affitto, perché tengono i crocifissi nei luoghi pubblici, ecc.). E al Consiglio d’Europa, evidentemente, gli ideologi del gender sono molto ben rappresentati.
Oltre alle solite guerre dichiarate a tutte le discriminazioni di gender e all’intolleranza “omo – transfobica”, questa bozza contiene disposizioni molto degne di nota, come il diritto di tutti di scegliere legalmente il proprio genere.
La bozza, che è stata adottata all’unanimità dalla Commissione (l’organo esecutivo del Consiglio d’Europa), invita gli Stati a sviluppare procedure veloci, trasparenti ed accessibili, basate sull’autodeterminazione, per cambiare nome e sesso su certificati di nascita e tutti i documenti. Tali procedure devono essere accessibili per tutti, senza riguardo all’età, alle condizioni fisiche e mediche, alle condizioni economiche e alla fedina penale (anche i detenuti devono poterlo fare).
Perciò il transessualismo non sarà più una questione medica e chirurgica, ma una semplice manifestazione di volontà.
Il documento inoltre invita gli Stati a consentire ai transessuali di rimanere legalmente sposati con il coniuge che – ora – è (meglio: sembra) dello stesso sesso del richiedente, quindi gli Stati così riconosceranno automaticamente quello che in apparenza è un “matrimonio” omosessuale.
Infine la proposta chiede agli Stati di dare la possibilità di scegliere sui documenti un terzo gender oltre M (per maschio) e F (per femmina).
Siamo curiosi di vedere il dibattito e la votazione che seguirà.
Redazione