21/03/2021 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Giornata Mondiale Sindrome di Down. PV&F: «Abbiano l’attenzione che meritano. Invece è allarme»

COMUNICATO STAMPA

Giornata Mondiale Sindrome di Down

Pro Vita & Famiglia: «Abbiano l’attenzione che meritano. Invece è allarme»

 

Roma, 21 marzo 2021

Come dice Sarah Palin, ‘a volte anche le gioie più grandi portano sfide, e i bambini con bisogni speciali ispirano un amore molto, molto speciale’. Con l’emergenza Covid questo approccio non deve e non può cambiare, sono sfide che definiscono la nostra civiltà. Non bisogna aver paura che ogni vita sia un dono! Presidente Draghi, non dimentichi la loro preziosità! Oggi è un giorno in cui dobbiamo ricordare che in una società inclusiva e non discriminatoria le persone valgono per ciò che sono e non per quello che sono capaci di fare! Poi le persone con Sindrome di Down possono lavorare benissimo, fare sport, vivere alla grande e anche avere successo”: è questo il messaggio della nuova campagna di Pro Vita e Famiglia onlus con affissioni a Roma e su tutto il territorio nazionale in occasione della Giornata Mondiale delle persone con Sindrome di Down.

“Ora più che mai vanno ripensate le attività a loro destinate, che sostengano le loro peculiarità e le famiglie che li accompagnano. In Italia ci sono circa 40 mila persone con Sindrome di Down, senza particolare disparità tra maschi e femmine. La loro aspettativa di vita, in Italia così come all’estero, è di 62 anni e oggi ben il 60 % di loro è maggiorenne. Abbiamo assistito a grandi cambiamenti negli ultimi anni; la stragrande maggioranza legge e scrive. Non devono abbandonare il loro percorso scolastico!” ha evidenziato sempre Brandi. 

“E invece è allarme. Decine di centri diurni, per esempio in Puglia, rischiano la chiusura a seguito delle ripercussioni provocate dalla pandemia Covid-19 che ha limitato le attività. A lanciare l’allerta in Commissione Sanità sono stati pochi giorni fa i rappresentati di Aipd, Associazione Italiana Persone Down della sezione di Brindisi. Ma per molti dei pazienti si tratterebbe di perdere quella che viene considerata la loro vera casa, quella nella quale ormai da diversi anni trascorrono parte della loro giornata tra attività sociali e sedute riabilitative. Questo è il futuro che li aspetta?” ha concluso Toni Brandi.

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