«Onorevole Senatore,
mi riferisco all’interrogazione con richiesta di risposta orale, da Lei presentata in data 6 maggio scorso.
Devo comunicarLe che il documento in oggetto non corrisponde pienamente ai requisiti di proponibilità degli atti di sindacato ispettivo parlamentare, così come specificati nell’articolo 146 del Regolamento del Senato.
Mi corre pertanto l’obbligo di segnalarLe la necessità di apportare modifiche al testo della Sua interrogazione, nel senso già comunicato per le vie brevi dagli uffici, in modo da renderne possibile l’annuncio e la pubblicazione nei resoconti del Senato».
Il Presidente del Senato Pietro Grasso
Raggiunto telefonicamente, l’on. Giovanardi ci ha confermato che la sua interrogazione al Ministro dell’Istruzione, “è stata rigettata dal Presidente del Senato (qui la lettera ufficiale) perché i brani riportati nell’interpellanza risultano essere osceni e la terminologia contenuta nei brani citati, è inaccettabile per il Senato. Gli insegnanti hanno così ritenuto opportuno leggere dei brani osceni a dei ragazzi di 14 anni, gli stessi che sono stati censurati dal Presidente del Senato in quanto i contenuti ed il linguaggio non risulta adatto a dei Senatori”.
E così l’on. Giovanardi si è visto costretto a modificare l’interrogazione al Ministro dell’Istruzione, riscrivendola secondo quanto richiesto dal Presidente del Senato, omettendo i brani che descrivono il rapporto porno-omosessuale contenuti nel libro “Sei come Sei” di Melania Mazzucco.
“Attendiamo ora la risposta del Ministro dell’Istruzione, il quale aveva difeso il comportamento tenuto agli insegnanti del liceo Giulio Cesare di Roma” conclude Giovanardi.
Sarà sicuramente interessante leggere le argomentazioni del Ministro alla Pubblica Istruzione Giannini, il quale difendendo gli insegnanti aveva però ammesso di non aver letto il libro incriminato.
Grazie alla denuncia svolta da ProVita Onlus e dai Giuristi per la Vita, sta emergendo un quadro a dir poco scandaloso sulla gestione e sui contenuti dell’educazione scolastica, spesso introdotti con la pretestuosa scusa della lotta alle discriminazioni sessuali.