02/09/2023 di Francesca Romana Poleggi

Giustizia! Rilasciato un padre canadese che si opponeva alla transizione della figlia

Giustizia ha vinto, finalmente.
 
I nostri Lettori dovrebbero ricordare Rob Hoogland, che dopo una serie di traversie e di scontri con la psicopolizia e la Gaystapo è finito in carcere per aver denunciato al pubblico il sistema educativo e sanitario canadese che ha avviato alla transizione la figlia quattordicenne, all'insaputa dei genitori e contro la loro volontà.
 
A questo link si possono leggere i quattro articoli che abbiamo dedicato a suo tempo alla vicenda.
 
La condanna gli è stata inflitta per aver infranto l'ordine del giudice che gli imponeva di non parlare in pubblico e con i giornalisti della vicenda.
 
La Corte d'Appello, finalmente, l'ha fatto scarcerare.   
 
L'incubo di Rob Hoogland era cominciato nel 2019 quando un tribunale della Columbia Britannica aveva stabilito che alla figlia quattordicenne doveva essere consentita la transizione medica (bloccanti e ormoni) che ha conseguenze irreversibili.
Il movimento LGBT aveva assunto un esercito di avvocati per assistere la figlia contro suo padre. La Corte ha così tolto qualsiasi voce in capitolo ai genitori stabilendo che la ragazzina era abbastanza matura e la sua "volontà" poteva prevalere su quella del padre, “nel suo migliore interesse”.
 
Rob è convinto che gli attivisti trans abbiano plagiato anche la madre della ragazza (da cui è divorziato da tempo) che aveva dato l'assenso alla transizione, poi l'aveva negato, poi l'ha dato di nuovo.
 
La sentenza aveva "democraticamente" imposto ai media e al padre in questione di non parlare del caso.
 
Ma nel 2020 Hoogland si è rivolto a Mass Resistance sulla quale, essndo un'associazione statunitense, i giudici hanno potuto inveire (e l'hanno fatto a più riprese), ma non hanno potuto agire.
L'associazione ha reso pubblica la sua storia e l'ha assistito legalmente. 
 
Ma nel marzo 2021, Rob è stato incarcerato e gli è stata negata la cauzione e il patteggiamento.
Durante il processo il mese seguente, il giudice è stato chiaramente parziale  e lo ha condannato  a sei mesi di reclusione e una multa di 30.000 dollari da pagare alla Ronald McDonald House (che sostiene i bambini “trans”).
 
In seguito, è stato presentato appello e Rob è stato rilasciato su cauzione di $ 1.000 fino all'udienza fissata nel novembre successivo.
 
Intanto era stato incarcerato per 69 giorni, comprese  2 settimane in un orribile carcere di massima sicurezza dove è stato tenuto in isolamento.
 
All'udienza di appello, Rob ha partecipato senza un avvocato: gli chiedevano parcelle esorbitanti che non si poteva permettere. La Corte ha rinviato l'udienza al 31 maggio 2023 e ha assegnato un difensore d'ufficio all'imputato.
 
La decisione è stata pubblicata il 9 agosto: la Corte si è pronunciata a favore di Hoogland e ha criticato aspramente il giudice del processo di primo grado!
 
Ha stabilito che  Rob non avrà la fedina penale sporcata da questa vicenda; il tribunale avrebbe dovuto accettare il patteggiamento che prevedeva 45 giorni di carcere che Hoogland ha già scontato; la pena detentiva di 6 mesi e la multa di 30.000 dollari sono state annullate.
 
Rob Hoogland ora è un uomo libero, anche se l'ordine di non parlare non è stato revocato.
 
E comunque si tratta di un padre cui è stata tolta la potestà per non aver acconsentito ai pericolosi trattamenti ormonali somministrati alla figlia per "cambiare sesso", e che si è fatto  più di due mesi di prigione per aver denunciato pubblicamente il sistema canadese, illiberale, che calpesta i diritti fondamentali dei genitori e della famiglia (cosa tipica degli Stati totalitari) e che è completamente asservito all'ideologia Lgbtqia+.
 
 
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