09/04/2025 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Il Comune di Roma censura i nostri manifesti contro il gender a scuola: «Squadrismo LGBT, faremo ricorso»

Non sono durati neanche 24 ore. I 50 manifesti affissi a Roma da Pro Vita & Famiglia per la campagna “Mio Figlio No” sulla libertà educativa dei genitori e contro i progetti LGBT nelle scuole sono stati immediatamente censurati su ordine del Comune, che ha imposto alle ditte concessionarie di rimuoverli in tutta la città poiché “segnati da stereotipi nella rappresentazione della comunità Lgbtqai+, rappresentata come minaccia e dannosa per lo sviluppo dei bambini e dell’infanzia”. 

«Le motivazioni addotte dal Comune di Roma, secondo cui i nostri manifesti sarebbero “offensivi delle declinazioni di identità sessuale diverse da quella tradizionale” e “contrari alle politiche di genere portate avanti da Roma Capitale”, appaiono come un patetico pretesto per giustificare l’ennesima vergognosa e censura a opera di uno squadrismo LGBT ormai istituzionalizzato, in piena violazione del diritto costituzionale alla libertà di espressione contro cui ovviamente faremo ricorso in Tribunale», dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia. «Roma – continua Coghe – è ormai sotto il totale controllo della Lobby arcobaleno, capitanata dalla responsabile dell’Ufficio LGBT del Comune e già presidente delle Famiglie Arcobaleno Marilena Grassadonia che, su mandato del Sindaco Gualtieri, porta avanti una massiccia campagna di promozione dell’ideologia gender e dell’Agenda LGBT nelle scuole come dimostra il recente bando pubblico sull’educazione sessuale, scritto su misura delle associazioni trans-femministe. Dato che ora non è più nemmeno possibile dissentire pubblicamente con le politiche del Comune, siamo ufficialmente in un vero e proprio regime totalitario, contro cui padri e madri continueranno a opporsi con tutte le forze».

Pro Vita & Famiglia lancia un appello pubblico per aiutare la Onlus a sostenere i costi necessari a replicare la campagna anti-gender anche in altre città italiane e affrontare i procedimenti legali contro la censura del Comune di Roma e delle altre amministrazioni che già in passato avevano ordinato la rimozione di simili manifesti.

Le affissioni di Pro Vita & Famiglia, regolarmente autorizzate, ritraevano tre adolescenti in età scolastica e riportavano testimonianze reali raccolte dall’Associazione:  “Oggi a scuola un attivista LGBT ha spiegato come cambiare sesso”; “Oggi ci hanno letto una favola in cui la principessa era un uomo”;  “La mia scuola ha permesso anche ai maschi di usare i bagni delle femmine”. Già nel corso della giornata di oggi molti dei manifesti erano stati strappati e vandalizzati da ignoti. 

 

 

 

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