22/07/2023 di Francesca Romana Poleggi

Ideologia gender: le trans incinte continuino il testosterone (la salute del figlio non importa)

Bei tempi, quando una mela era una mela... Oggi, le mele sono zucchine se si percepiscono tali...
 
Tutta la furia ideologica delle teorie gender si riscontra in uno studio "scientifico" di cui ci parla  John Ely sul Daily Mailquando una donna che si sente maschio resta incinta non deve  essere costretta a smettere di prendere il testosterone nonostante i rischi che comporta per il bambino che porta  in grembo.
 
Le attuali linee guida inglesi alla cura della maternità per le  donne che si identificano nel sesso opposto raccomandano invece di sospendere gli ormoni perché il testosterone potrebbe avere effetti dleteri sullo sviluppo del bambino e provocargli anomalie genitali. Soprattutto le bambine rischiano "mascolinizzazione", incontinenza, infertilità e successive conseguenze psicologiche più avanti nella vita.
 
Anche negli  Stati Uniti il testosterone è indicato come sostanza con effetti teratogeni.
 
Ma gli estensori dello studio britannico pensano che ci si concentri troppo sulla prevenzione dei problemi per i  bambini
Le obiezioni all'uso del testosterone in gravidanza sono troppo focalizzate sulla creazione di bambini "normali", sostengono. 
Invece, i ricercatori, che hanno ricevuto una sovvenzione di 500.000 sterline di denari dei contribuenti dalla UK Research and Innovation per condurre ricerche sulle esperienze transessuali, sostengono che bisogna supportare meglio le trans nel vivere la loro identità di genere. Le preoccupazioni per la salute dei figli dovrebbero passare in secondo piano rispetto ai danni che le madri potrebbero subire se sospendono gli ormoni. 
Basta con gli approcci terapeutici precauzionali incentrati sulla prole, scrivono, perché «reinscrivono nozioni binarie di sesso, con conseguente controllo sociale nei loro tentativi di salvaguardarsi da potenziali esiti futuri non normativi per la prole» (sic!).
 
Queste argomentazioni si basano su un sondaggio condotto su 70 persone trans, e su 22 operatori sanitari che hanno lavorato con persone trans. 
La maggior parte delle trans intervistate temono di interrompere il trattamento con testosterone durante la gravidanza per la paura di perdere i peli del viso, di cambiare voce e di essere scambiate per donne, con il rischio di aumentare la disforia corporea e la depressione. Loro sono "uomini incinti", quindi non possono smettere il testosterone.
 
Gli operatori sanitari intervistati, invece, hanno dato risposte più caute tese a sottolineare la necessità di tutelare la salute del bambino. Gli autori dello studio, però, sono stati critici nei loro confronti, scrivendo che non tengono in piena considerazione quanto il senso di sé e il benessere delle persone trans sia legato al proseguimento della terapia con testosterone. 
 
Sono comunque molto rare le trans che hanno partorito e quindi gli impatti a lungo termine del testosterone assunto in gravidanza sui figli è ancora sconosciuto. Anche quando allattano l'ormone può passare al neonato, e anche in questo caso non è chiaro quale effetto potrebbe sul bambino.
 
Lasciamo ai Lettori le considerazioni su tutto quanto sopra riportato.
A noi mancano le parole.
Forse siamo troppo "antichi": apparteniamo ai tempi in cui una madre era una donna che nell'intimo, stupefatta per il miracolo della vita che portava in sé, avrebbe fatto qualsiasi cosa, avrebbe anche dato la sua stessa vita, per proteggere la sua creatura e preservarla da ogni pericolo.  E soprattutto erano tempi in cui un mela era una mela, non diventava altro, neanche cambiandole nome e colore.
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