A Torino, il Comune dal 2001 si è impegnato nella diffusione dell’ideologia gender e ad offrire servizi LGBT ai suoi cittadini.
Abbiamo visitato il sito istituzionale, che contiene documenti interessanti e pagine ricche di informazioni a proposito, che riassumiamo qui di seguito.
“Il Comune ha istituito un Gruppo di Pilotaggio, composto da rappresentanti dei vari Settori dell’Amministrazione comunale, per armonizzare i diversi ambiti di intervento cittadino promuovendo la trasversalità delle azioni; e un Coordinamento Torino Pride, a cui aderiscono diverse realtà associazionistiche e con il quale si svolgono incontri periodici per la programmazione delle iniziative.
Inoltre, il Servizio per promuovere le iniziative sul territorio cittadino, ed estenderle sul territorio provinciale e regionale ha sviluppato un lavoro di rete con:
- Altre Associazioni lgbt
- Coordinamento ISELT, (Inclusione Sociale E Lavorativa di persone Transessuali)
- Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi della Provincia di Torino
- Assessorato per le Pari Opportunità della Regione Piemonte
Nel 2006 il Servizio ha promosso, insieme al Comune di Roma, la nascita di RE.A.DY Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, link per la diffusione di buone prassi sul territorio nazionale”.
Su obietterà: benvengano le politiche inclusive, antidiscriminazione, antiomofobiche.
Certo, benvengano. La propaganda LGBT non è esattamente la stessa cosa, ma per ora lasciamo perdere. Ci chiediamo piuttosto:
Cosa c’entrano i bambini?
Le biblioteche torinesi, come quelle di tanti altri Comuni, sono ricche di progetti e materiale sulle “politiche di genere” dedicate ai più piccoli.
Dai documenti pubblicati sul sito istituzionale:
“La collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi è iniziata nel 2002 con la pubblicazione di una bibliografia sulla saggistica omosessuale e transessuale, in occasione del Convegno “Omosessuali e transessuali a Torino” che presentava la ricerca condotta nella nostra città dal Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino. In seguito sono state redatte altre bibliografie sia a carattere generale, come quelle dedicate alla narrativa, sia riferite a specifiche iniziative culturali (Guerriere ermafrodite e cortigiane, Esistenza lesbica tra società, immaginario e letteratura, Matrimonio e genitorialità omosessuale).
Si segnala, in particolare, che le bibliografie dedicate alla saggistica e ai testi di narrativa per l’infanzia e l’adolescenza vengono aggiornate annualmente: questo nella consapevolezza dell’utilità di un’ampia informazione sulle risorse documentarie disponibili sull’omosessualità e la transessualità, per il superamento dei pregiudizi che sovente condizionano il dibattito culturale e i comportamenti sociali...”
La diffusione di ideologie contro natura è comunque deprecabile. Ma che questa propaganda sia indirizzata ai bambini è assolutamente inaccettabile.
Che poi tutto questo avvenga a spese dei contribuenti è anche antidemocratico.
Redazione