Il mistero della donna di Jo Croissant è un libro che non ha avuto una grande diffusione in Italia, ma che porta dei contenuti contenuti importanti e utili per tutte le donne che vogliono approfondire – o forse scoprire – la propria specifica vocazione femminile. Questa mancanza è stata dovuta innanzitutto al fatto che il libro della Croissant era finito fuori commercio qualche anno fa, quando l’editrice Ancora aveva deciso di non stamparne una nuova edizione. Oggi a questa mancanza ha però deciso di sopperire Berica Editrice che, grazie alla traduzione dal francese di Giovanni Marcotullio, rende di nuovo disponibile questo prezioso volume per ogni donna (qui per ordinarlo online).
Costanza Miriano, che della decisione di ripubblicare Il mistero della donna è la prima promotrice, scrive: «Questo libro ci fa più belle, perché ci ricorda quale sia il nostro vero ruolo, ci rende orgogliose di essere donne. Ci racconta quali sono le ferite con cui possiamo trovarci a dover fare i conti, anzi la ferita originaria che ci segna tutte. Ci indica la luce e la via da percorrere. È proprio la voce di un’amica che ti telefona in una sera di inverno, quando sei stanca e il pensiero di ricominciare domani ti sembra insostenibile, quando ti assale la certezza che quello che stai facendo non serve a niente, perché fai sempre gli stessi errori e ti pare di non progredire mai. È il manifesto anti-femminista per eccellenza, però non è mai anti, perché l’autrice sa scorgere con dolcezza quali sono le trappole in cui le donne sono cadute negli ultimi decenni, e si china su queste sorelle ferite con amore. È il missile che punta con precisione atomica il centro del centro del male che ha colpito la fonte della vita nella nostra cultura».
Il mistero della donna tratta diversi argomenti, suddividendoli in capitoli: la ricerca della propria identità, la grazia dell’essere donna, l’essere figlie di Dio, l’essere sposa e madre e, da ultimo, il sacerdozio del cuore.
Negli ultimi anni la donna ha perso di vista il proprio essere più profondo e per questo vive in uno stato di sofferenza: cosa fare della propria vita? Come metterla a frutto? Si tratta di domande capitali sia a livello personale, sia a livello di società, perché le donne sono (e sanno essere) il lievito che rende fertile l’intera umanità.
Ecco perché la crisi dell’identità femminile va indagata e sanata al più presto, riscoprendo l’identità che caratterizza ogni donna. Scrive la Croissant, dando una lettura chiara e razionale del tempo presente: «Mentre queste righe venivano vergate [negli ultimi decenni del secolo scorso, ndR] la donna entrava in una inquietante crisi d’identità, dalla quale non si può dire che sia uscita. Insoddisfatta di quanto la si autorizzava a vivere, e nel presentimento della sua grande missione, ella si è ricercata in tutte le direzioni, ha tentato di liberarsi ad ogni costo e con tutti i mezzi, confondendo verità e sincerità. [...] In questo crescente malessere della nostra società, la donna ha un ruolo capitale da giocare, un ruolo esaltante come un nuovo parto. Infatti se lei ritrova il proprio posto tutto si ordina per la felicità di tutti. È tempo che la donna rinsavisca, che assuma la misura della propria responsabilità e che prenda coscienza della posta in gioco con la sua missione e infine che dia il meglio di sé. Questo implica che la finisca di voler essere come l’uomo e che riconosca la propria differenza non come una tara ma come una ricchezza, un dono di Dio».
La donna è unica nel suo essere figlia (di suo padre e del Padre) e nel suo essere sposa («Essere sposa significa anzitutto amare. “Essere sposata” significa uscire da se stessa per donarsi all’altro») e madre («Tutto il suo essere è concepito in funzione della sua vocazione a essere madre» e «Non c’è maternità senza matrimonio, senza unione nel dono di sé e nell’accoglienza dell’altro»).
Nessuno può prendere il suo posto e dire «Sì» per la donna. È lei che deve tornare a essere «colonna della storia», coltivando le sue virtù specifiche di «amore, gioia, pace, pazienza, bontà, benevolenza, fede, umiltà e dominio di sé». Per la vita sua e altrui, per tornare a essere realmente se stessa.
Giulia Tanel