14/03/2015

Il “pediatra amico” consiglia: gender indeterminato e sesso precoce

L’ideologia gender non si diffonde solo nelle scuole...

In molti ambulatori pediatrici è distribuita gratuitamente la rivista bimestrale “Un pediatra per amico”.

Pare che il direttore, Vincenzo Calia, sia un convinto sostenitore della sessualizzazione precoce dei bambini e dell’ideologia gender.

Nel n. 4/2014 della suddetta rivista, proprio Calia, di professione pediatra, ha firmato un articolo dal titolo: “Il sesso degli angioletti”. Il pezzo altro non è se non una lode sperticata del documento “Standards per l’educazione sessuale in Europa”, emanato dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e che i nostri lettori conoscono molto bene.

Pubblicato nel 2011, questo testo, con la scusa dell’educazione sessuale nelle scuole da calibrare a seconda delle varie fasce d’età, vuole in realtà favorire la sessualizzazione precoce dei bambini e la diffusione dell’ideologia gender. Per Calia tutto ciò è ottimo!

L’OMS, come sappiamo, propone la sessualizzazione sin dalla nascita e suggerisce di insegnare ai bambini a toccarsi, a esplorare il proprio corpo, a capire che esistono tanti orientamenti sessuali e tanti generi (quindi non ci sono solo maschi e femmine!) e a praticare ogni tipo di relazione, quindi anche omosessuale e magari pure pedofila: come lo chiamereste un adulto che insegna a un bambino a toccarsi?

Il direttore di “Un pediatra per amico” esulta e scrive che questo documento è straordinario. Ha un unico difetto: essere troppo alto, troppo perfetto, quasi utopistico, dato che – nota con rammarico – in Paesi come l’Italia, ancora bigotta, moralista e oscurantista, tali linee-guida non verranno mai applicate, almeno per molti anni ancora. E infatti definisce ottusi e superficiali coloro che, come noi, hanno criticato l’OMS, mettendo in guardia dalla deriva che stiamo prendendo.

Evidentemente, per certi pediatri “moderni” è giusto educare i bambini (sin dalla nascita!!!) al sesso-centrismo e all’edonismo, all’omosessualità e alla promiscuità. Come se non bastasse già la società attuale a ottenebrare le menti dei giovani…

Per Calia, ad esempio, masturbarsi è bello e va appreso da subito, senza alcuna inibizione. Non è un caso, infatti, che nello stesso numero della rivista vi sia pure un articolo, firmato da un pediatra e da uno psicologo-psicoterapeuta, in cui fondamentalmente si attacca la morale tradizionale, rea di aver reso l’onanismo (e il sesso in generale) un tabù.

Eppure, fino ad oggi, anche senza il contributo dell’OMS e di grandi esperti e professionisti, tutti gli esseri umani, a tutte le latitudini e in tutti i tempi hanno scoperto come ci si masturba e come si fanno i figli, che esistono gli omosessuali e i travestiti, che fare sesso è piacevole, e via dicendo. Forse, più che insegnare ai piccoli certe pratiche, occorrerebbe spiegar loro cos’è l’amore tra due persone che si vogliono bene, che bisogna rispettare il proprio corpo e quello altrui, che siamo tutti o maschi o femmine, che la sessualità è una parte importante della propria vita e della propria identità, ma non è tutto.

Si dovrebbe parlare dell’importanza di avere una mamma ed un papà e, nei casi di carenze affettive dovute a situazioni familiari spesso tragiche, fornire aiuto.

Blu-DentalForse, come scrive in una lettera al bimestrale (n. 5/2014) un padre perplesso, bisognerebbe lasciare che i bambini facciano certe scoperte da soli, nella consapevolezza, peraltro, che i problemi derivano da un cattivo uso della propria sessualità. Di sicuro non è un successo (e non è vero) affermare che masturbarsi è bello e salutare. Certo, si tratta di una pratica abbastanza normale, specie a una certa età, ma non è come mangiare un panino, tanto che solitamente non si fa davanti a tutti e non se ne parla come di una partita di calcio. Ci sono addirittura gruppi di auto-aiuto che si sono costituiti anche on line, per scrollarsi di dosso quella che può essere una vera e propria dipendenza, spesso connessa alla pornografia, che letteralmente rovina la vita di chi ci si trova invischiato (come gli alcolisti anonimi, per intenderci).

Se nel passato vi sono state eccessive costrizioni, ciò non significa che fossero del tutto sbagliate. La dimensione sessuale è talmente importante, delicata e preziosa, che non può essere svilitaIl corpo è la persona. Se la persona non deve essere considerata un oggetto, ma un soggetto, anche il suo corpo non deve essere “usato” come una cosa...

Le implicazioni morali, a prescindere dalla fede, non vanno snobbate. L’educazione sessuale va fatta, purché non diventi lo strumento per favorire comportamenti immorali (che poi risultano dannosi prima di tutto per chi li pratica) e per sottrarre alle famiglie il diritto di educare come meglio credono i propri figli.

Ridateci i pediatri di una volta!

Federico Catani

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