10/06/2022

Il Pride blafemo. Non stupisce, ma deve preoccupare chiunque

E’ un azione che parte da lontano e da tempo, attraverso talk show, fiction e spot pubblicitari che, negli ultimi anni a senso unico e in maniera continua e ossessionante, hanno cercato di creare nell’opinione pubblica un indirizzo culturale di assuefazione all’omosessualità, fino oggi a spingersi oltre nei messaggi educativi LGTB da portare nelle scuole.

Purtroppo, gli atteggiamenti dissacratori sguaiati e volontariamente provocatori si sono puntualmente ripetuti nel corso del Gay Pride svoltosi nella città di Cremona, dove è stata “esibita” al pubblico ludibrio una Madonna coi seni nudi ed il trucco pesante apparsa in strada al fianco di Drag Queen e bandiere arcobaleno.

E’ uno strano Paese il nostro dove, da un lato, si è liberi di “blasfemia” come accaduto nel recente Gay Pride dove è stata oltraggiata la statua della Madonna esibita come una bambola discinta e, dall’altro, si pretende il “rispetto” rivendicando i diritti delle comunità LGTB.

Tali atti, certamente blasfemi, e non di meno dalla volgarità smisurata, hanno offeso infatti e in maniera diretta un miliardo e mezzo di cattolici nel mondo e milioni di essi in Italia, che riconoscono nella Vergine Maria la Madre del Cristo sulla croce e fondamento del proprio “credo”.

A tale proposito il Vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, ha espresso il proprio rammarico: «Raccolgo lo sconcerto di numerosi cittadini, credenti e non credenti per la presenza di immagini offensive ed evidentemente blasfeme che non possono avere alcun valore educativo o comunicativo di valori e diritti. Sono gesti che non fanno bene a nessuno - ha proseguito - e che feriscono anche i tanti che si stanno impegnando con reciproco rispetto per una società senza discriminazioni».

Al centro delle polemiche ovviamente è finito anche il Sindaco della città Gianluca Galimberti che deve aver provato un “certo imbarazzo”, essendo stato dal 2002 al 2008 Presidente dell’Azione Cattolica Italiana di Cremona, per aver concesso il patrocinio e per non essersi preoccupato minimamente di intervenire, come rappresentante delle Istituzioni, per porre fine a quell’atto di blasfemia.

A tale proposito infatti, l’articolo 404 del codice penale - Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose – recita che: «Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all’esercizio del culto...., è punito con la multa da euro 1000 a euro 5000».

In maniera, al contrario, decisa invece si è espresso Giovanni Arvedi, imprenditore leader nel settore dell’acciaio e Presidente della neopromossa Cremonese in serie A: «Questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all’omofonia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui. Esprimo stupore e rammarico per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta».

Dopo le polemiche scatenate per la Madonna dal seno nudo di Cremona, la comunità cristiana della città ha organizzato in piazza del Comune, con un movimento spontaneo, un rosario con preghiera «per riparare all’atto dissacratore».

Questa intolleranza e questo modo di manifestare, visti nel Gay Pride, non osiamo nemmeno immaginare a che cosa potrebbero se mai dovesse essere approvato una legge come quella paventata dal ddl Zan.

Siamo convinti, pertanto, che il problema della discriminazione nei confronti degli omosessuali vada affrontata non tanto con manifestazioni sguaiate e tristemente folcloristiche, né con leggi liberticide, come si sta tentando periodicamente di riproporre, quanto piuttosto con la cultura del rispetto dell’altro; occorre però che questo progetto formativo abbia inizio fin dai giovani in casa, per poi proseguire nella scuola e completarsi infine sui luoghi di lavoro

 

di Stefano Ojetti - Segretario Nazionale AMCI

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.