Oggi è il Safer Internet Day, Giornata Nazionale sulla Sicurezza in Rete, per questo ci siamo interrogati sull’impatto che la Rete ha nella vita degli adolescenti.
Lo abbiamo fatto analizzando anche dei dati concreti basati sull’ indagine “Dai Like alle Piazze” di “Save the children” per capire anche gli effetti che la rete comporta nella capacità di mobilitazione dei giovani e giovanissimi e se quindi si tratta di fruizione attiva o passiva.
I risultati della ricerca ci dicono che 3 bambini o preadolescenti (6-14 anni) su 4 in Italia frequentano la rete, sviluppando una grande familiarità e un uso disinvolto di Internet che diventa quasi totalizzante tra i 15-24enni (94%). Navigano soprattutto per comunicare con i messaggi Whatsapp, Skype, Viber o Messenger (92% tra i 14 e i 17 anni), o utilizzando le applicazioni online anche per chiamare e videochiamare (81%), ma, tasto dolente, pochi sono quelli che usano il web per leggere giornali o riviste online (circa 40%).
Più deludente è constatare che gli adolescenti che utilizzano la rete per seguire cause a sfondo sociale, civico o politico sono davvero pochi e quei pochi che lo fanno spesso non si impegnano attivamente in prima persona oltre la rete.
Solo 1 adolescente su 3 tra quelli che hanno risposto all’indagine non è iscritto o non fa parte di nessun gruppo o associazione, 1 su 6 è iscritto ad associazioni di o a gruppi religiosi. Mentre il 4% dei ragazzi è iscritto ad associazioni per la tutela dei diritti umani, o a movimenti, partiti politici
Quindi si tratta di un attivismo digitale, che rimane tale solo nel 13% dei casi. Ancora una volta, su questo, è la famiglia ad avere un grandissimo impatto: l’esempio dei genitori, e in particolare quello della figura materna, determinerebbe moltissimo la capacità di mobilitarsi concretamente per le cause sociali o politiche apprese online. In particolare, avere una madre impegnata in queste cause, farebbe salire le probabilità, per gli adolescenti, di essere iscritti ad associazioni di volontariato, del 41% in più rispetto a quelli con una madre non socialmente impegnata.
Ma ci sono anche le cattive notizie legate al rapporto tra web e adolescenti: la rete può costituire una grande opportunità, ma anche il terreno ideale per rischi di ogni sorta. Soprattutto quando bambini e ragazzi sono lasciati da soli di fronte ad un telefonino e dunque all’immenso mondo virtuale, nel quale guardano e condividono spesso contenuti inappropriati, frequentemente anche a sfondo sessuale.
E, proprio all’interno di questo contesto, nascono fenomeni come il sexting e il cyberbullismo, il sextortion e il revenge porn. Il sexting, che non è che lo scambio di messaggi, immagini a sfondo sessuale, è uno dei fenomeni più gravi e diffusi in rete.
Infatti, da una ricerca di Telefono Azzurro e Doxa Kids, del 2017, è emerso che circa 1 su 10 dei ragazzi intervistati conosceva qualcun altro che ha fatto sexting. Per tutti questi motivi, si è reso necessario stabilire una giornata di riflessione sull’uso consapevole della rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuno degli utenti (grandi e piccoli) per rendere internet un luogo positivo e sicuro
di Manuela Antonacci