Ecco le motivazioni per cui il TAR del Lazio ha respinto il ricorso contro la Norlevo, la pillola del giorno dopo di natura abortiva.
“Non sussistono, sotto il profilo del fumus, i presupposti per l’accoglimento della proposta istanza cautelare avuto presente, in linea con quanto evidenziato dalle resistenti amministrazioni, che recenti studi hanno dimostrato che il farmaco Norlevo non è causa di interruzione della gravidanza.”
In breve, negli ultimi mesi, Giuristi per la vita, Unione Cattolica dei Farmacisti Italiani, Forum delle Associazioni Familiari, AIGOC Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici e Associazione Pro Vita Onlus, hanno proposto ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio avverso contro il Ministero della Salute, la stessa Agenzia Italiana del Farmaco, la società francese Laboratoire HRA Pharma, e la società Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco A.C.R.A.F. S.p.A.
Oggetto dell’impugnazione è “l’annullamento, previa sospensione, della determinazione con cui si è provveduto a modificare l’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano “Norlevo”, la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, anche con particolare riguardo alla parte in cui si afferma in modo apodittico e indimostrato che il farmaco non può impedire l’impianto nell’utero di un ovulo fecondato, causando l’interruzione della gravidanza, cioè un aborto, e provocando conseguentemente la morte dell’embrione.
La ratio che vorrebbero far passare è equiparare la Norlevo ad un semplice anticontraccettivo, affermazione che non trova riscontro alcuno sul piano epistemologico. Il gioco di sempre: derubricare il tutto per normalizzare l’utilizzo di una sostanza che interrompe la vita in essere di un nuovo essere umano, a prescindere che esso sia impiantato o meno nell’utero materno.
Questa mistificazione della verità ha dei risvolti anche sul piano proprio del rispetto nei confronti della donna e delle sue prerogative, tra cui quella di essere informata correttamente.
Una disinformazione programmata, con affermazioni biologicamente inconsistenti che diviene norma per volere di un TAR.
Notizie ProVita si è occupato diffusamente della questione, annunciando il ricorso al TAR, la sua portata abortiva, sollevando la questione di profonda impreparazione dello Stato ed, a monte, approfondendo il discorso della difesa dell’obiezione di coscienza dei farmacisti.
Redazione