Il ddl Zan "non e' ancora legge ma chi lo critica gia' viene censurato".
E' quanto rende noto Alessandro Morelli, viceministro delle Infrastrutture e Mobilita' sostenibili, che spiega: "La scorsa settimana ho pubblicato sulla mia pagina Facebook un video in cui spiegavo i contenuti ddl Zan. Ne evidenziavo i punti critici, mettendo in fila le ormai arcinote perplessita' sulle questioni relative a identita' di genere, reato di opinione e priorita' educativa dei genitori. Dopo qualche giorno il video e' stato rimosso e nonostante le mie reiterate richieste di chiarimenti dalla piattaforma tutto tace".
"E' il caso di riflettere seriamente su quello che sta accadendo. Non sto qui a scomodare i precedenti che hanno riguardato l'allora presidente Usa Donald Trump, ne' a citare la miriade di episodi sgradevoli che hanno coinvolto personaggi piu' o meno noti, vi offro pero' il mio esempio: una societa' privata che svolge un servizio di pubblica utilita' - denuncia Morelli - si riserva il potere di limitare la liberta' di espressione di un membro del governo senza neppure fornire spiegazioni. Tutto questo pero' non fa piu' scandalo. Non interessa, non indigna. E' prassi. Siamo arrivati cosi' al paradosso che i sacerdoti del pensiero unico, nel nome della tolleranza, riducano a brandelli la liberta' di parola".