24/09/2024 di Fabio Piemonte

In Europa la sinistra insorge contro la Mozione Sasso sul gender nelle scuole

Non si sono fatte attendere le rimostranze della sinistra ideologizzata alla mozione del leghista Rossano Sasso presentata lo scorso 11 settembre presso la commissione “Cultura, scienza e istruzione” della Camera dei deputati. La mozione approvata col sostegno dei deputati di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia - intende infatti introdurre linee guida che impediscano che l’insegnamento scolastico venga utilizzato per propagandare tra i giovani, in modo unilaterale e acritico, modelli comportamentali ispirati all’‘ideologia gender’.

Ebbene, a levare gli scudi ci hanno pensato non solo i politici radicali e progressisti in Italia, ma anche quelli – italiani – neo eletti al Parlamento Europeo. «Questa mozione appare in aperto contrasto con i valori UE e costituisce una minaccia ai diritti dei cittadini, in particolare delle persone LGBTQIA+, inclusi i bambini», hanno infatti tuonato in un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione Europea gli onorevoli tutti appartenenti all’ Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D): Alessandro Zan, Sandro Ruotolo, Irene Tinagli, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Brando Benifei, Camilla Laureti, Cecilia Strada, Raffaele Topo, Annalisa Corrado

«Negli ultimi mesi – dicono i dem - abbiamo già assistito in altri Stati membri a simili tentativi, che miravano a limitare i diritti fondamentali in questo ambito», mentre invocano, non si sa bene a che titolo e con quale appiglio «i valori dell’Unione europea, in particolare dell’articolo 2 del TUE e dell’articolo 19 del TFUE, considerando la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, in particolare l’articolo 21».

Insomma il mantra è sempre lo stesso: in nome della non discriminazione si intende propagandare l’ideologia di genere per indottrinare in special modo i bambini. Nutriamo, purtroppo, poche speranze che possa arrivare una risposta negativa alle domande, le quali sono state: se la Commissione è conoscenza di questi fatti; se la stessa Commissione «ritiene che questa mozione rappresenti una minaccia ai diritti fondamentali sanciti dai trattati dell'UE» e se intende adottare qualche misura in proposito. Chissà, forse il cambiamento – già in parte, seppur ancora piccolo – in Europa, un giorno porterà a dare come risposta a queste istanze un secco e chiaro «giù le mani dai bambini», evidenziando anzitutto il diritto alla priorità e libertà educativa dei genitori.

 

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.