Alla fine si è giunti a quello che molti – i quali dissentono dal pensiero unico - temevano, da anni. Manette per chi dissente dall’ideologia di genere. Può avvenire in Scozia dove dallo scorso 1 aprile è stato approvato lo Scottish Hate Crime Act che, attraverso il cosiddetto reato di incitamento all’odio, prevede fino a sette anni di carcere per chi palesa idee diverse dall’identità di genere. E la reazione di sdegno a questa ennesima restrizione delle libertà di pensiero non si è fatta attendere.
La voce grossa in particolare l’ha fatta J.K. Rowling, la scrittrice e ideatrice di Harry Potter, che sul tema si è sempre schierata apertamente contro l’ideologia arcobaleno. In diversi post su X, ex Twitter, Rowling si è scagliata contro il provvedimento definendolo «ridicolo» e denunciandone la palese ingiustizia: «Da diversi anni ormai, le donne scozzesi subiscono pressioni da parte del governo e dei membri della polizia affinché neghino l’evidenza dei loro occhi e delle loro orecchie, ripudino i fatti biologici e abbraccino un concetto neo-religioso di genere che non può essere provato. La ridefinizione del termine “donna” per includere tutti gli uomini che fanno coming out come tali ha già avuto gravi conseguenze per i diritti e la sicurezza delle donne e delle ragazze in Scozia, e l’impatto si fa sempre sentire in modo sempre più forte».
La scrittrice ha poi sottolineato come «la libertà di espressione e credo finisce in Scozia se la discussione accurata sul sesso biologico è considerata criminale». Ha fatto capire quindi quanto poco occorrerebbe per affrontare problemi legali: «Se perseguiteranno una donna semplicemente perché chiama uomo un uomo, ripeterò le parole di quella donna e potranno accusarci entrambe contemporaneamente. La libertà di parola e di credo in Scozia cesserà, dato che la descrizione giusta di sesso biologico sarà ritenuta criminale». Infine, da parte della scrittrice una provocazione che sta facendo discutere: «Al momento sono fuori dal Paese ma se quello che ho scritto qui è considerato un crimine secondo i termini della nuova legge, mi aspetto di essere arrestata quando tornerò nel luogo di nascita dell’illuminismo scozzese».
La presa di posizione di Rowling riaccende dunque i riflettori su quell’ideologia ipocrica che da un lato chiede più diritti per un gruppo di persone e dall’altro li toglie, con provvedimenti considerati liberticidi: un cortocircuito che, se destinato a perdurare in questi termini, mostrerà sempre di più le proprie crepe, innescando sempre più la protesta e la disapprovazione del popolo.