Battaglia legale in India sul matrimonio omosessuale. Il governo federale ha comunicato alla Corte che il matrimonio è ammissibile solo se contratto tra un uomo e una donna biologici.
Associazioni ed esponenti pro life e pro family saranno molto attenti all'esito di una serie di appelli legali per il riconoscimento e la registrazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, che saranno discussi in udienza finale presso l'Alta Corte di Delhi il 30 novembre. Il ‘Solicitor General’, una sorta di procuratore generale dello Stato, Tushar Mehta, ha detto che il "matrimonio" è un termine associato alle coppie eterosessuali: "La legge va bene così com'è... il matrimonio è ammissibile solo tra un uomo biologico e una donna biologica", ha detto alla Corte durante un'udienza sui casi presentati da coppie dello stesso sesso che chiedono la registrazione dei matrimoni di coppie LGBTQIA+.
L'arcivescovo emerito Albert D'Souza di Agra ha detto a UCA News: "Apprezziamo e accogliamo con favore la posizione del governo federale perché la Chiesa crede nella legge naturale e secolare delle famiglie composte da uomini, donne e bambini e la sosterrà sempre". Nel giugno scorso l’Alta Corte delle Madrasse Indù aveva ribadito che il matrimonio eterosessuale è un sacramento e non un semplice contratto da rompere a proprio piacimento.
La Corte Suprema aveva depenalizzato l'omosessualità tra adulti consenzienti dichiarando "manifestamente arbitraria" la disposizione penale che criminalizzava il sesso gay. Da allora molte organizzazioni LGBTI hanno chiesto il riconoscimento dei matrimoni omosessuali ai sensi del ‘Foreign Marriage Act’ del 1969 e dello Special Marriage Act del 1954, oltre a chiedere il riconoscimento per un coniuge di origine straniera se titolare di carta Overseas Citizen of India (OCI).
Anjali Gopalan, fondatore e direttore esecutivo della ‘Naz Foundation’, che sostiene l'inclusione delle persone LGBTQIA+ nella società, ha detto che erano "delusi dalla posizione presa dal governo federale, ma continueranno la loro richiesta di riconoscere i matrimoni dello stesso sesso".
Lo scorso 6 Luglio, invece, la Corte aveva deciso di posticipare la decisione a fronte della richiesta del Solecitor General che, ribadendo la posizione del Governo a favore del matrimonio naturale, aveva anche chiesto lo spostamento dell’udienza per mancanza dei requisiti di urgenza.