Un’ideologia antropologicamente rivoluzionaria e distruttiva come l’ideologia gender per diffondersi efficacemente deve farlo in modo subdolo e pervasivo.
Si diffonde con il cinema e la televisione, dove prima la visione sesso-centrica della vita, poi la promiscuità sessuale, poi l’omossessualità e il transgenderismo vengono pian piano istillati nella mentalità comune come “normalità”.
Poi si diffonde nella società civile laddove la personalità degli individui è più malleabile: nell’infanzia e nell’adolescenza.
Nelle scuole, i genitori e gli insegnanti si stanno rendendo conto e cominciano a vigilare e a reagire ai progetti ambigui o diseducativi che ingenerano confusione e instabilità nella psiche dei ragazzi.
Ma le insidie non si presentano solo sotto forma di progetto scolastico.
Abbiamo visto come i libretti per bambini “colorati e divertenti”, che veicolano sotto forma di fiaba la confusione più totale (se non peggio) nella mente dei piccoli lettori, siano diffusissimi nelle biblioteche comunali di tutta Italia.
Ora mettiamo a conoscenza i nostri lettori di due progetti ugualmente ambigui, da valutare con attenzione.
Uno è “Leggere per superare i pregiudizi”, promosso dalla Biblioteca di Limena, in provincia di Padova; l’altro è “Generare culture non violente – contro la violenza sulle donne”, indetto dal Comune di Bari.
Se cliccate sui link, potete vedere i documenti originali. E potete constatare che le insidie sono abilmente dissimulate in un contesto apparentemente del tutto condivisibile come quello dell’educazione al rispetto, all’accettazione delle diversità, alla non discriminazione, alla non violenza.
E come al solito i portatori di questi preconcetti ideologici faticano a capire che vuol dire differenza, discriminazione e diversità, perché partono da un presupposto del tutto soggettivo, irrazionale e acritico di non accettazione della realtà, di non accettazione della natura umana.
Redazione