Si è concluso lo scorso 27 ottobre il tour italiano della detransitioner Luka Hein – il primo mai realizzato nel nostro Paese – che ha portato l’attivista americana a raccontare gli inganni dell’ideologia Gender e i danni, irreversibili, che le ha provocato.
Ora, a distanza di qualche giorno, mentre la stessa Luka Hein è tornata negli Usa ed è al sicuro a casa sua, Pro Vita & Famiglia può svelare gli inquietanti retroscena del tour.
Per ragioni di sicurezza e di incolumità della giovane americana e dei partecipanti ai suoi convegni, durante la campagna sono stati taciuti alcuni gravi fatti che si sono verificati e che i nostri sostenitori hanno ora il diritto di conoscere.
Tutte le tappe del tour “INGANNATA - Perché nessuno è nato nel corpo sbagliato. Nemmeno io” si sono svolte sotto la stretta sorveglianza della Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali della Polizia di Stato (Digos).
Una presenza dovuta al fatto che, da quando abbiamo annunciato questa campagna contro gli inganni dell’ideologia Gender sui minori, siamo stati vittime di una violenta campagna di odio, offese, intimidazioni e minacce via mail e social. Per dare solo un’idea, di seguito una delle tante mail ricevute prima dell’evento inaugurale del tour a Roma:
Non solo. Avevamo preparato moduli online per la registrazione dei partecipanti ai diversi convegni di Luka, ma sono stati tutti manomessi con migliaia di iscrizioni false per esaurire i posti a disposizione e impedire ai cittadini interessati di prenotarsi liberamente.
Gli autori degli attacchi - riconducibili alla galassia LGBTQ, trans-femminista e di estrema sinistra - temevano che la storia di Luka potesse aprire gli occhi della gente sulle menzogne della propaganda Gender. Avevano ragione.
Nonostante il sabotaggio, gestito sempre in contatto con le Forze dell’Ordine, ogni incontro con Luka ha registrato il tutto esaurito: abbiamo coinvolto più di 2.000 spettatori totali… oltre ogni nostra aspettativa!
Pro Vita & Famiglia viene attaccata con violenza perché è capace di organizzare campagne in grado di influenzare l’opinione pubblica, il dibattito mediatico e le decisioni politiche sui valori che noi e i nostri lettori abbiamo a cuore, per questo invitiamo chi condivide la nostra battaglia ad aiutarci a resistere agli attacchi e aumentare le iniziative contro il “Sistema Gender” in Italia con una donazione.
STOP GENDER IN ITALIA: DONA ORA!
Per sostenere nuove campagne contro il “Sistema Gender” in Italia con un bonifico o un bollettino postale si possono trovare l’IBAN e il numero di conto corrente in fondo a questo articolo.
Non è stato solo un attacco virtuale! Il clima intimidatorio creato intorno al tour di Luka Hein non si è limitato a una serie di insulti e minacce online: hanno provato a intralciare i nostri incontri anche fisicamente.
Al termine del convegno con Luka a Brescia, ad esempio, un gruppo di attivisti LGBTQ ha iniziato letteralmente a inseguire e importunare i nostri ospiti imprecando con insulti e volgarità, mentre scritte minacciose e violente sono apparse su alcuni muri della città, anche nei pressi della sede del convegno.
Durante la conferenza stampa con Luka Hein al Comune di Firenze, invece, il movimento trans-femminista ha organizzato una contro-manifestazione esterna, davanti a Palazzo Vecchio, arginata dai Carabinieri: la tensione si è talmente alzata che abbiamo dovuto abbandonare il Comune da un’uscita secondaria scortati dalla Polizia.
I fautori dell’ideologia Gender avevano paura che la voce di Luka potesse scardinare i 3 canali principali tramite cui l’ideologia Gender contagia le menti e danneggia la salute dei nostri figli e dei nostri nipoti oggi in Italia, ovvero:
1) Nelle Scuole, con progetti LGBTQ che promuovono l’identità sessuale “fluida” o la Carriera Alias, un regolamento illegale con cui centinaia di scuole permettono ai minori di scegliere se essere trattati come maschi o femmine in base a come si ‘sentono’.
2) Sui Media (Web, Serie TV e Social Network) invasi da milioni di video e contenuti che esaltano la fluidità sessuale e presentano terapie ormonali e interventi chirurgici per “cambiare sesso” come modelli di realizzazione positiva o l’unica soluzione per superare crisi o disagi identitari.
3) Nel Servizio Sanitario Nazionale, in cui operano medici, psicologi e clinici che avviano i minori affetti da presunta disforia di genere alla transizione tramite terapie ormonali senza verificare se i disagi che manifestano siano il sintomo di altre sofferenze o problematiche.
Scuola, Media e Sanità: ecco i 3 pilastri su cui si fonda il “Sistema Gender” che dobbiamo abbattere realizzando nuove campagne di informazione e pressione politica: donando è possibile aiutare Pro Vita & Famiglia onlus a organizzare azioni di denuncia e pressione sui Ministeri dell’Istruzione e della Salute per estirpare il “Sistema Gender” da Scuole e Ospedali.
STOP GENDER IN ITALIA: DONA ORA!
Per sostenere nuove campagne contro il “Sistema Gender” in Italia con un bonifico o un bollettino postale si possono trovare l’IBAN e il numero di conto corrente in fondo a questo articolo.
La valanga di insulti, minacce e intimidazioni della Lobby LGBTQ giunte prima, durante e dopo il tour di Luka Hein dimostra che il lavoro di Pro Vita & Famiglia onlus sta funzionando e che dobbiamo insistere. Sostenendoci con una donazione, si aiuterà la onlus a realizzare attività per aumentare la pressione sulle istituzioni politiche direttamente responsabili della situazione nelle Scuole e negli Ospedali italiani. In particolare, Pro Vita & Famiglia:
- Chiederà al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, perché non è stato fatto NIENTE per bloccare la diffusione dell’illegale Carriera Alias nelle scuole e per proteggere la Libertà educativa dei genitori;
- Chiederà al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che cosa sta facendo per impedire che il Sistema Sanitario Nazionale adotti approcci ideologici e scientificamente infondati nel trattare disturbi e disagi identitari di bambini e adolescenti
Ai lettori chiediamo se viene loro in mente un’altra organizzazione capace di realizzare campagne nazionali di enorme impatto mediatico, culturale e politico contro il “Sistema Gender” come Pro Vita & Famiglia? Se la risposta a questa domanda è “No”, allora significa che se non lo facciamo noi, nessuno lo farà al posto nostro.
Per aiutarci a continuare a combattere si può fare ora una donazione, piccola o grande che sia. E’ possibile sostenere nuove campagne contro il “Sistema Gender” in Italia anche tramite:
Bonifico bancario
Causale: stop gender
Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Banca: Intesa San Paolo
IBAN: IT65 H030 6905 2451 0000 0000 348
Bollettino postale
Causale: stop gender
Intestato a: Pro Vita e Famiglia Onlus
Conto corrente: 1 0 1 8 4 0 9 4 6 4