09/04/2021 di Luca Volontè

La bellezza a cui ambire, in futuro, sarà solo quella transessuale?

La bellezza a cui ambire in futuro sarà solo quella transessuale? Pare di sì, viste le nuove campagne pubblicitarie e le testimonianze su nuovi prodotti di due noti marchi e catene di bellezza internazionali, che da pochi giorni hanno preso il via.

La catena internazionale di prodotti di bellezza personale 'The Body Shop'  ha lanciato una campagna sull'"amor proprio". La metà dei  testimonial presenti nel video di promozione sembra aver cambiato drasticamente il proprio sesso naturale. Nel sito web si dice: "Al Body Shop, crediamo che l'amor proprio sia il nostro superpotere che ci solleva per combattere insieme per il cambiamento. Ecco perché vogliamo dare una piattaforma al collettivo globale emergente di persone senza paura che hanno fatto il viaggio verso l'amor proprio e per coloro che si sentono autorizzati a farsi avanti, parlare, sfidare l'esistente  e combattere per un mondo più giusto e più bello".

Il paradosso tragico e ironico di tutta la vicenda è che questi soggetti stanno promuovendo cambiamenti drastici a se stessi per potersi accettare e  amarsi. Nulla a che vedere con l'amor proprio, piuttosto il suo contrario.

Il trucco, il colore rosa e i soffici abiti di chiffon sembrano rinforzare uno stereotipo femminile che la maggior parte delle donne ha superato, ma i maschi transgender invece apparentemente amano. Ancor più assurdo è che la catena di prodotti di bellezza 'The Body Shop' era nata per promuovere prodotti con ingredienti vegetariani completamente naturali, ora invece si lancia nella promozione del regno dell'ingegneria sociale. Lo slogan scelto, "ama il naturale e ama te stesso", affiancato ai testimonial transgender, fa esplodere una totale contraddizione.

Anche la Pantene è saltata sul carrozzone dell'agenda trans. In Australia è stato appena promosso   uno spot "che celebra la relazione tra una ragazza transgender e le sue mamme lesbiche". Nello spot televisivo di due minuti, Sawyer, una ragazza transgender, e le sue due mamme, Ashley ed Ellie, celebrano il loro motto di famiglia: "Tutti amano tutti, non importa quale percorso segui". La dinamica familiare tra Sawyer e le sue mamme orgogliose è il nucleo dell'annuncio globale: LGBTQI è bello! Ashley, la mamma di Sawyer, parla anche dell'importanza dei capelli di sua figlia per la sua transizione. "Una volta che ci ha detto che si è identificata come una ragazza, ha subito voluto far crescere i capelli", si dice nell'annuncio televisivo.

La portavoce di 'Binary'  (Organizzazione che si batte in difesa della natura biologica maschile e femminile in Australia) Kirralie Smith, ha dichiarato il proprio disappunto dicendo:  "È ampiamente accettato che non tutte le ragazze hanno i capelli lunghi e molti maschi scelgono di avere i capelli lunghi, eppure questa 'famiglia' sceglie di appellarsi a uno stereotipo per giustificare il fatto che il loro bambino non è in grado di abbracciare se stesso come è. È medicalmente provato che i bambini non sono capaci di prendere molte decisioni che alterano la vita. Perché diverse multinazionali sono così insistenti nel negare la scienza e nel mettere a rischio i bambini per il profitto che possono ricavare con uno spot pubblicitario? Non c'è nulla di transfobico nella mia critica per questo palese sfruttamento di un bambino per il profitto”.

Il dubbio è che dietro queste campagne globali di promozione dell’ideologia gender e del transgenderismo ci sia molto interesse privato e di affari sulla pelle di tanti e troppi bambini.

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