La Buona Notizia #506, che vi proponiamo oggi, ha natura squisitamente politica.
Viene dalla Lettonia, Paese baltico ex-sovietico (...prima o poi ne troveremo anche una italiana!).
Il Ministro della Giustizia Dzintars Rasnacsha ha dichiarato che la la Convenzione di Istambul, sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, è inaccettabile, poiché non è coerente con la sua legge fondamentale in quanto contiene la definizione di ‘genere’, e la sostituisce al concetto di ‘sesso’.
La convenzione, infatti, obbliga i Paesi a condannare le discriminazioni non solo sulla base del sesso, ma anche sulla base del ‘genere’. Questo comporta una modifica – almeno interpretativa – dell’articolo 110 e del secondo comma dell’articolo 35 della Costituzione lettone, e porterà alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali e alla violazione dei diritti dei genitori all’educazione dei figli e della loro libertà religiosa.
La buona notizia, quindi, è che il Parlamento lettone non ratificherà la Convenzione di Istambul.
In Italia, l’accorgimento di siglarla con la specifica che per ‘genere’ si intende ‘sesso’, come previsto dalla nostra Costituzione (art. 3, 1°comma), non è servito a tenere l’ideologia gender fuori dalle scuole e i matrimoni omosessuali fuori dal codice civile: che il popolo lettone sia un segno di speranza affinché in Europa si recuperi la capacità di considerare le persone e la famiglia come la natura le ha fatte, senza pregiudizi e paraocchi ideologici.
Redazione
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