La Buona Notizia di oggi ha del miracoloso.
Qualche giorno fa una bambina dell’Alabama, Lacey Jane Ayers, era rimasta vittima di un incidente. Ricoverata presso la terapia intensiva del Children’s Hospital di Birmingham con gravi traumi sia a livello cerebrale sia al collo, non sembrava rispondere alle terapie.
I medici e i genitori avevano ormai perso ogni speranza, tanto che l’ospedale si stava muovendo per favorire l’ultimo saluto alla piccola da parte della famiglia, prima di staccare la spina e farla morire.
Ma qui è avvenuto il miracolo: la piccola Lacey ha dato chiari segnali di vita, incominciando a muoversi. Ovviamente il procedimento di morte è stato sospeso, per la gioia immensa di tutta la famiglia.
Il percorso di recupero per la bimba non sarà facile, né veloce, ma la sua vita è salva, ed è questo che conta.
Questa Buona Notizia ci insegna due cose, entrambe di massima importanza.
Da un lato rimette in evidenza come la vita non sia un bene disponibile, tanto è in grado di sorprenderci e di andare ben oltre la nostra limitata capacità di comprensione (di temi simili, e nello specifico dei fenomeni di pre-morte, abbiamo parlato anche nella rivista Notizie ProVita di dicembre, che è possibile sfogliare e richiedere qui per un anno, a fronte di una donazione minima consigliata di 35 euro). E se la bimba si fosse mossa qualche attimo dopo? Semplicemente non avrebbe potuto farlo, perché sarebbe già stata morta.
Dall’altra mostra il limite delle DAT e dell’eutanasia in generale. Come si può, magari anche a priori, decidere cosa sarà bene o male in una situazione ignota?
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Fonte: Il Giornale
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