27/08/2018

La dittatura del pensiero unico in Canada

Il primo ministro canadese Justin Trudeau è sempre più esplicito sulla dittatura omosessualista e abortista che ormai lui governa da tempo: in una conferenza stampa prima della parata del gay pride di Montreal, all’inizio di questo mese, ha segnato un passo in avanti nel percorso di quella che possiamo definire “integrazione esistenziale” dell’omosessualità. Esistenziale perché ormai non se ne fa più un discorso sociale o culturale, ma si arriva a comprendere qualsiasi dimensione della vita, anche – e per certi aspetti soprattutto – quella religiosa. Un’ansia totalitaria, tipica appunto della dittatura. L’obiettivo di questa strategia è di eclissare una volta per tutte il ricordo di una visione dell’esistenza basata sulla religione o anche semplicemente sulla morale naturale che, non a caso, è sempre più spesso definita “tradizionale”, come a volerla relegare i un cantuccio della Storia.

«Possiamo smettere di parlare di tolleranza? Dobbiamo parlare di accettazione»; questa la dichiarazione di Trudeau che è tutta un programma, sebbene il primo ministro non abbia risposto alle domande che gli chiedevano di esplicitarla soprattutto per quei cittadini canadesi le cui religioni insegnano che l’omosessualità è contraria al piano di Dio  sulla sessualità.

Alla Campaign Life Coalition, l’analista politico Jack Fonseca è tornato sul tema evidenziando come, quello che è sempre stato un punto fondamentale del programma LGBT «è ora l’agenda del Partito Liberale». Fonseca ha avvertito in un’intervista che l’obiettivo a lungo termine di Trudeau è criminalizzare (come in una dittatura che si rispetti) la libera e pubblica manifestazione dell’insegnamento cristiano sull’omosessualità: «L’abbiamo visto con il programma Canada Summer Jobs», ha dichiarato. Si tratta di un piano statale di aiuto agli studenti e alle realtà associative, sia in termini economici che di allocazione delle risorse. Ebbene, a tal proposito, dopo aver sottolineato che le realtà di ispirazione religiosa continueranno a ricevere i finanziamenti necessari, Trudeau ha precisato che «ci sono alcuni gruppi specificamente dedicati alla lotta contro il diritto all’ aborto i diritti per le comunità LGBT e questo è sbagliato. Questi non devono essere finanziati dal governo federale».

L’intenzione è di limitare  gli aiuti di Stato all’associazionismo di matrice religiosa, imponendo un aut-aut sul piano dei princìpi. Ritorniamo su queste notizie provenienti dal Canada, per quanto appaiano lontane da noi, perché si tratta di una tendenza che si registra a livello globale: la dittaura del pensiero unico è già diffusa nei media e nelle istituzioni. L’ultimo passo è far “accettare” l’omosessualità (come l’aborto e ogni altra condotta innaturale) significa “farla propria”, “accoglierla” a tutti i consociati.  Ciò non sarà mai possibile per chi desidera rimanere fedele o alla dottrina cristiana o alla ragione naturale e al buon senso? La dittatura saprà imporre un aut aut...

Vincenzo Gubitosi

Fonte:
LifeSiteNews

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