Dovrebbe essere una normalità. Un qualcosa di scontato, di naturale. A un concorso di bellezza di donne partecipano le donne, così come ad un concordo di bellezza di uomini partecipano gli uomini.
E invece no. Invece ribadire questa normalità suscita addirittura scandalo, polemiche, critiche. E’ quello che è avvenuto a Patrizia Mirigliani, patron del concordo di bellezza “Miss Italia” che ha affermato: «Nel mio regolamento non ho ancora aperto alle transgender poiché ritengo che debbano essere nate donne. Quindi, finché andrà avanti il mio regolamento sarà così. E, per ora, non ritengo di cambiarlo».
Apriti cielo. Pioggia di critiche e attacchi, soprattutto citando il caso olandese, dove Miss Olanda è stata proclamata Valerie Kollé, modella e attrice transgender di 22 anni, che ha infatti vinto l'ultima edizione del concorso.
In realtà - ci sembra giusto sottolinearlo - Mirigliani non ha detto un “no” definitivo e categorico, ma è comunque andata - per fortuna (!) - su quella linea. «Queste - ha infatti affermato - sono decisioni delicate, se Miss Olanda ha ritenuto opportuno includerle sono felice per loro, ma spero non fosse l'unica transgender del concorso. Anche io - ha proseguito - ho inserito concorrenti con protesi ma non ho fatto di loro una bandiera assoluta. Dico solo che le cose devono andare per gradi, l'Italia è un Paese delicato e particolare. Inoltre, al momento, solo due transgender hanno richiesto di partecipare a Miss Italia. Pertanto, il mio regolamento attuale non lo consente. La tradizione di un concorso che esiste da 84 anni ha una sua importanza, ma non ho nulla in contrario riguardo a chi decide di ammettere transgender a concorsi di bellezza, a patto che non sia strumentale».
Una chiusura, dunque, ma anche una leggerissima apertura - ha appunto parlato di Italia come Paese delicato e particolare - che speriamo comunque possa non arrivare mai. Non per una questione strumentale, ideologica o di bandiera, ma per il semplice rispetto della dignità delle donne.
Fonte: TgCom24