22/08/2014

La pornografia e la promiscuità fra i giovani in Inghilterra

Apprendiamo dal sito di Lifesitenews di un sondaggio condotto dall’Istituto di Ricerca Pubblica (Public Policy Research – IPPR) fra giovani di 18 anni in Inghilterra.

La grande maggioranza dei ragazzi e delle ragazze intervistate credono che un facile accesso al porno sul web li incoraggi a guardare, presentarsi ed agire come le immagini pornografiche che vedono sull’internet. Gli intervistati lamentano anche che l’educazione sessuale presenta spesso la promiscuità come un’attività normale, mettendo ulteriore pressione su di loro per diventare sessualmente attivi precocemente. “Questi nuovi dati mostrano che le immagini pornografiche sono pervasive nella vita degli adolescenti e che le giovani donne in particolare sono acutamente consapevoli di quanto dannosi essi possano essere”, ha detto Dalia Ben-Galim, direttore associato del IPPR che conferma anche come “le immagini e il tipo di pornografia ai quali i giovani possono facilmente accedere oggi è molto più esplicito e più violento di quanto si poteva accedere in passato”.

Il sondaggio di 500 adolescenti mostra che il 77 per cento delle ragazze concordano nell’affermare che “la pornografia ha incentivato le ragazze e le giovani donne a presentarsi di conseguenza” mentre il 75 per cento ha detto che le pressioni ‘porno’ le portano ad agire in un “certo modo”.

L’ottanta per cento dei giovani intervistati ha detto che era “troppo facile per i giovani di vedere anche accidentalmente pornografia on-line“. Sette su 10 ha affermato che “l’accesso alla pornografia era divenuta cosa normale e tipica” anche a scuola, mentre quasi la metà (46 per cento) ha detto che “l’invio di foto o video sessuali o di persone nude è parte della vita quotidiana dei giovani, oggi”.

I dati del sondaggio si trovano cliccando qui ed il rapporto finale dell’IPP verrà pubblicato il 27 Agosto.

 

Ricordiamo anche la pubblicazione del “Sexualisation of the Youth Report” commissionato dal Ministro degli interni Inglese (Home Office) che mostra come la precoce sessualizzazione della gioventù in Gran Bretagna ha portato un aumento della pedofilia, degli abusi sessuali e di gravidanze ed aborti all’età dai 10 ai 13 anni.

È sempre più chiaro che la cosiddetta educazione sessuale suggerita dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha semplicemente tre scopi:

-Sdoganare l’omosessualità, la bisessualità e la transessualità come orientamenti sessuali normali;
-Arricchire le industrie del condom, dell’aborto e del porno;
-Preparare “carne fresca” per i pedofili.

Vogliamo questo in Italia?

Antonio Brandi

 

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