13/04/2021 di Giuliano Guzzo

La richiesta choc della più grande rete globale Lgbt: abbassare età del consenso sessuale per minori

I «diritti civili» sono una sorta di pozzo di San Patrizio: non se ne vede mai il fondo, in questo caso purtroppo. Più un ordinamento ingloba e riconosce «diritti civili», infatti, più ne saltano fuori o ne vengono rivendicati di nuovi, talora anche decisamente discutibili. Prova ne sia un nuovo, sinistro documento di ILGA, la più grande rete globale Lgbt, che, ad un quarto di secolo dalla Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino – che introdusse i principi di empowerment e mainstreaming, affermando come valore universale il principio delle pari opportunità tra i generi e della non discriminazione delle donne -, ne chiede un aggiornamento tutto particolare.

ILGA, infatti, avanza una richiesta che nessuno, specie ultimamente, aveva mai considerato alla stregua d’una necessità: quella di abbassare l’età del consenso sessuale per le-i minori. Più precisamente, la richiesta è di «eliminare tutte le leggi che puniscono o criminalizzano le relazioni omosessuali, l’affermazione di genere […] o che limitano l’esercizio dell’autonomia del corpo, incluse le leggi che limitano il consenso legale degli adolescenti». Che dire: davvero una richiesta astuta dal momento che è mescolata insieme ad altre, così da apparire meno impattante. Eppure, al tempo stesso, quell’«incluse le leggi che limitano il consenso legale degli adolescenti» lascia ben poco spazio ad interpretazioni.

Curiosamente, le prime voci critiche contro questa richiesta da parte di ILGA non son venute da sigle pro family, cattoliche o conservatrici; tutt’altro. Ad alzarsi in piedi, non senza una certa indignazione, son infatti state sigle arcobaleno – come Lgb Alliance – e femministe, con in particolare il femminismo gender critical che si sta mobilitando contro questa proposta abusivamente presentata come istanza anche «femminista». In effetti, che in questa fase storica ci si attivi per l’abbassamento dell’età del consenso sessuale per le-i minori solleva parecchie perplessità.

«Questa richiesta può piacere ai predatori sessuali, non alle femministe», ha commentato il proposito la scrittrice femminista Marina Terragni, con parole dure ma difficili da non sottoscrivere. Un tempo, a ben vedere, c’era chi ipotizzava che l’approdo finalmente di certe rivendicazioni sarebbe stata la pederastia: ma veniva liquidato come un allucinato in preda ad ossessioni senza fondamento. Non siamo ancora a simili scenari, anche se la richiesta di abbassare l’età del consenso sessuale per le-i minori non si allontana di moltissimo, realizzando quelle che un tempo passavano per semplici provocazioni.

Quando lo scrittore Aldo Busi, dichiaratamente omosessuale, nel corso di una puntata del Maurizio Costanzo Show – si era nel 1996 - disse che non vedeva «nulla di scandaloso se un ragazzino di 13 anni viene masturbato da una persona adulta», suscitò infatti scandalo. In molti, del resto, credevano che quella fosse una esagerazione, più che un pensiero serio. Eppure le richieste odierne di ILGA fanno passare quelle – e molte altre – come parole profetiche su quello che sarebbe accaduto un giorno, molti anni dopo. Ebbene, quel giorno pare proprio arrivato e a noi, ora, spetta la possibilità di continuare ad esercitare uno spirito critico – ancorato ai valori non negoziabili, primo tra tutti l’interesse dei bambini – oppure di assecondare passivamente la giostra dei «nuovi diritti». Che, per quanto sia colorata, ha sembianze sempre meno rassicuranti...

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