E’ ancora nel mirino della comunità transgender la scrittrice J.K. Rowling che sembra non dover smettere mai di pagare lo scotto per alcune sue affermazioni, se vogliamo anche “banali” e “scontate”, affidate a dei semplici tweet, in cui ha dichiarato, in riferimento ai transgender, semplicemente che non basta “sentirsi” donna per esserlo e che inoltre «molti specialisti sono preoccupati che i giovani fragili vengano indotti a prendere ormoni e fare interventi quando non è nel loro interesse».
E’ bastato questo per meritarle una marea di insulti e minacce da parte del mondo arcobaleno che l’avrebbero costretta persino a cancellare il suo account da twitter. Una volta azionata, poi, la macchina del politicamente corretto è andata avanti coinvolgendo anche i lettori della Rowling, dai quali ci sarebbe aspettati, invece, solidarietà.
Alcuni di essi, infatti, hanno pensato bene, anziché sostenere la causa della scrittrice britannica e il suo diritto alla libertà di espressione, di utilizzare i suoi libri, per coprirne la firma, sostituendola con i nomi di icone trans. E tutto ciò tramite una di challenge lanciata su Tik Tok, che è diventata presto virale.
Ma non finisce qui, perché questo processo di intimidazione è continuato (e a questo punto, non sapremo quando finirà, forse quando sfinita e provata dalle continue minacce, la Rowling sarà costretta a ritrattare tutto?). Infatti, ultimamente, la comunità transgender è arrivata a vandalizzare le impronte della mano della scrittrice ad Edimburgo: su di esse è stata versata della vernice rossa e accanto è stata piantata una bandiera blu, rosa e bianca, simbolo del movimento transgender. L'atto vandalico è avvenuto nei pressi del Municipio della capitale scozzese. Le impronte erano state impresse dalla Rowling nel 2008 su una lastra conservata a Edimburgo dopo che la scrittrice aveva ricevuto il premio della capitale della Scozia.
Insomma, fatti che mostrano un concetto di libertà davvero singolare, in quanto semplicemente a senso unico: in cui ci sono alcuni che possono insultare, minacciare, arrivare a tentare di distruggere persino il lavoro e la carriera di chi dissente dal loro punto di vista e, invece, altri (quelli che subiscono) che devono solo sopportare in silenzio tutto questo e guai ad alzare la testa per cercare di difendersi, perché vengono anche etichettati come omofobi, transofobi e intolleranti (loro..!)