Non solo la politica (tra l’altro solo quasi esclusivamente di centrodestra e di maggioranza, salvo rari casi), ma anche l’associazionismo italiano - pro life e pro family ma non solo - si è stretto intorno a Pro Vita & Famiglia nell’esprimere solidarietà e vicinanza dopo il criminale attacco ai danni della sede, portato avanti dalle femministe di “Non Una Di Meno” durante la manifestazione contro la violenza sulle donne di sabato scorso.
Ringraziamo:
Il Movimento per la Vita italiano, che ha condannato (LEGGI QUI IL COMUNICATO COMPLETO) «ogni tipo di violenza» e in particolare ha sottolineate che l’aggressione «disonora i suoi attori e che mostra la profonda incoerenza tra chi manifesta contro la violenza e poi si fa promotore di violenza nei confronti di quanti hanno un pensiero diverso dal loro. Una contraddizione che la dice lunga sulla matrice culturale di chi si ritiene progressista e pacifista a senso unico». Anche tantissimi MpV e Cav locali hanno scritto e mail e messaggi whatsapp di solidarietà (per esempio da Casale Monferrato, Varese, Lugagnano, Melzo...)
L’Associazione Ditelo sui Tetti (LEGGI QUI COMUNICATO COMPLETO) ha espresso la propria vicinanza sottolineando che l’aggressione «è indicativa della violenza latente (e pronta ad esplodere) in una area non marginale dei movimenti che pur dichiarano buone intenzioni di pace e di protezione dei più deboli». Domenico Menorello, coordinatore del network, ha parlato di «assalto squadrista» che «merita immediata riprovazione per evitare che si ripetano atti analoghi».
L’Associazione Family Day (LEGGI QUI IL COMUNICATO COMPLETO) ha espresso piena solidarietà alla nostra onlus e ha condannato «gli atti di vandalismo condotti da pseudo femministe che non fanno altro che mortificare chi veramente si batte per la tutela delle donne». Si tratta, secondo l’associazione e il presidente Massimo Gandolfini «dell’ennesimo attacco perpetrato da chi vuole tappare la bocca ai movimenti pro family italiani. Non ci lasciamo intimidire e continueremo nel nostro impegno per una promozione integrale del benessere della donna».
«È inaudito che una giornata così importante come quella del 25 novembre venga macchiata da atti violenti con il chiaro intento intimidatorio verso chi da anni è impegnato nella tutela della vita e nella difesa di tante mamme» è stato invece il messaggio (LEGGI QUI IL TESTO COMPLETO) dell’associazione Steadfast, organizzazione umanitaria in difesa dei diritti umani, presieduta da Emmanuel Di Leo. Lo stesso, con un messaggio sui social, ha inoltre sottolineato come i cori di minaccia “Bruciamo i Pro Vita”, “I Pro Vita si chiudono col fuoco, ma con i Pro Vita dentro, sennò è troppo poco” siano stati una vergogna che «ha ucciso Giulia una seconda volta».
Solidarietà arrivata anche dall’account X (ex Twitter) di CitizenGo Italia, che ha parlato di «vile, vilissimo, attacco subito durante una manifestazione contro la "violenza sulle donne”». Gli Universitari per la Vita, invece, hanno espresso la loro solidarietà definendo l’attacco - sui social - «assurdo e spregevole». Via mail, invece, abbiamo ricevuto la solidarietà di Vita Umana Internazionale Roma, attraverso gli esponenti Don Francesco, Serenella e Marcello. Anche l'Associazione SOS Italiani ha espresso solidarietà e vicinanza con una messaggio mail. «L’attacco che avete subito da parte di queste sedicenti femministe - scrivono è senza ragione, vogliono solo strumentalizzare in chiave politica tragedie come la morte di Giulia Cecchettin».
Anche l'Associazione Giovanni XXIII ha affermato, in una nota pubblicata sul suo sito, tutta la vicinanza alla nostra Onlus e la ferma condanna. Si auspica, ha scritto l'associazione, «un futuro in cui durante una manifestazione che si schiera "contro la violenza" chi partecipa sia veramente non violento. Questo significherebbe per noi vivere davvero la nonviolenza nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. Gli atti di violenza che sono stati rivolti alla sede dell'associazione Pro Vita & Famiglia non sono accettabili, perché nessuna violenza è giustificabile, essi gettano un'ombra su una manifestazione che voleva dire no alla violenza sulle donne».
E poi ci hanno fatto pervenire la loro solidarietà tante altre realtà associative, come il Centro Accoglienza Alla Vita “L’Annunciazione” di Giaveno (TO); Democrazia e Sussidiarietà di Como, 40daysforlife Modena, l’associazione Vigna di Rachele, Difendere la Vita con Maria, il Clomb (centro lombardo metodo Billings), la Quercia Millenaria.
In più sono stati migliaia i messaggi mail, sms, whatsapp, telegram e sui social che abbiamo ricevuto da lettori, sostenitori, singoli attivisti pro life e pro family e semplici cittadini, alcuni dei quali anche dichiaratamente non vicini ai nostri temi e ai nostri valori ma ugualmente indignati per la violenza che ci è stata inflitta sabato scorso.