Riceviamo e pubblichiamo - e per questo ringraziamo - il messaggio di solidarietà e vicinanza che ci è arrivato dall’On. Carlo Giovanardi, ex Ministro con delega alla Famiglia, in merito al criminale e violento attacco alla nostra sede di sabato scorso.
L'art 1 della legge 194 del 1978 proclama solennemente che lo Stato riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
La stessa legge disciplina poi tempi e modi attraverso i quali si può ricorrere all'aborto, che comunque non può essere usato ai fini della limitazione delle nascite. L'art. 29 della nostra Costituzione "riconosce i diritti della famiglia come società fondata sul matrimonio”.
La stessa Costituzione all' art 31 prevede che la Repubblica “protegge la maternità, l' infanzia e la gioventù", favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
Sto parlando di principi fondamentali del nostro ordinamento che curiosamente troviamo recepiti e diffusi da una associazione che si chiama Pro Vita & Famiglia, che ha come mission proprio quella di tutelare la maternità, rimuovendo gli ostacoli economici o esistenziali che la possono compromettere, e di aiutare i nuclei famigliari in difficoltà.
Dico curiosamente perché proprio la sede romana di Pro Vita & Famiglia sabato scorso è stata vandalizzata da una folla staccatasi dal corteo contro la violenza sulle donne promosso dal gruppo femminista "Non una di meno”. Casualmente proprio la settimana prima avevo partecipato a Modena come relatore ad un incontro organizzato da Pro Vita & Famiglia per contestare e contrastare l'ignobile e criminale pratica del cosiddetto "utero in affitto”. Da anni infatti collaboro con Toni Brandi e Jacopo Coghe, Presidente e Vicepresidente della onlus, avendo avuto in più Governi il ruolo di responsabile delle politiche famigliari e avendo più volte solennemente giurato tra l' altro "di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi".
Non posso pertanto, essendo di cultura liberale, popolare e di ispirazione cristiana, non esprimere solidarietà a loro e alla loro Associazione, fatta passare come un covo di pericolosi estremisti integralisti, mentre paradossalmente sono proprio loro a difendere laicamente Costituzione e leggi in vigore e, cosa che chi li contesta omette sempre di ricordare, diffondere gli stessi principi sulla vita e sulla famiglia che Papa Francesco non si stanca mai di richiamare.