A volte capita anche di vincere e di avere la meglio sulla teoria gender e i suoi propugnatori.
Spesso siamo talmente inondati di cattive notizie che arriviamo a non aver più speranza e a scoraggiarci, pensando che non serva a nulla combattere, perché la guerra sarebbe già persa. Ma non è e non deve essere così.
Il caso del comune di Padova ci dà la forza di andare avanti nella battaglia per la vita e la famiglia, per la ragione e il buon senso.
Come ci informa Il Mattino di Padova, il 31 agosto era prevista nella città veneta una lettura pubblica di alcuni libri pro-gender. Gli stessi (49 titoli in tutto) che il sindaco di Venezia Brugnaro ha vietato nelle scuole. L’iniziativa, promossa dalla locale libreria Pel di Carota, voleva mostrare agli spettatori l’inconsistenza delle accuse rivolte a questi testi da parte di chi ha paura dell’indottrinamento gender e, al contempo, l’opportunità di parlare ai bambini delle famiglie omogenitoriali.
Il sindaco Bitonci, però, si è opposto ed ha protestato. «La teoria gender? Sono contrario – ha asserito -. Anche il provveditore (il dirigente scolastico provinciale) ha già detto che questi libri non verranno introdotti. Per quanto mi riguarda, sono per la scuola tradizionale e per la famiglia fatta di un uomo e di una donna e figli naturali o adottati. Inoltre tutti i genitori e gli psicologi spiegano che le figure all’interno della famiglia devono essere chiare e individuate. Non dev’esserci confusione di ruoli».
E di fronte alle solite accuse di oscurantismo ha risposto: «Diranno che siamo medievali? Ma quelli fuori dal mondo e dai valori di una comunità sono loro, le associazioni e insegnanti che vorrebbero che questi testi venissero letti e insegnati a scuola. Io concepisco una società diversa che non insegna a scuola questi valori. Ma i nostri valori tradizionali».
Ebbene, alla fine, ha vinto il sindaco. E con lui tutti quei genitori preoccupati per la retta educazione dei loro figli. Infatti, a seguito delle numerose proteste, la pubblica lettura è stata annullata dagli stessi organizzatori. Per evitare polemiche ed inutili strumentalizzazioni, dicono.
Sia come sia, a Padova il gender non è passato.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’