Siamo fin troppo abituati a dover esercitare una certa attenzione tutte le volte che udiamo il termine ” discriminazione ” in quanto sempre più spesso questo concetto viene strumentalizzato per fungere da alibi dietro cui si cela la strategia globale di indottrinamento gender.
In realtà -e le varie proposte di legge nazionali e regionali lo stanno a testimoniare- nell’attuale economia dei rapporti il vero target della discriminazione è la persona che crede fermamente nella necessità di difendere i valori tradizionali quali, per esempio, la famiglia naturale ed il diritto dei più piccoli a crescere in un ambiente sano ed equilibrato.
Sul tema interviene anche il Cardinale Angelo Bagnasco:
“Nessuno dovrebbe discriminare, né tantomeno incriminare in alcun modo, chi sostiene che la famiglia è solo quella tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, o che la dimensione sessuata è un fatto di natura e non di cultura.”
Con il matrimonio nasce un nuovo soggetto titolare di doveri e di diritti che lo Stato deve riconoscere con norme specifiche in quanto, continua Bagnasco, “la famiglia naturale è un bene insostituibile e incomparabile che deve essere custodito, culturalmente valorizzato e politicamente sostenuto”.
Non è una questione di discriminazione ma di riconoscimento, cosa assai diversa.
“Ogni atto irresponsabile da qualunque parte provenga passerà al giudizio della storia.”
Non possiamo che essere d’accordo.
Redazione