Nelle ultime settimane sta facendo parlare di sé il movimento delle cosiddette “sardine”, che dicono di lottare contro il sovranismo, movimento che ha attirato anche le simpatie dei giovani italiani di Fridays For Future, che si ispirano a Greta Thunberg e ai precetti dell’ecologismo.
Ma non è l’unica “alleanza” che le sardine hanno stretto. Desta infatti curiosità la loro partecipazione all’evento tenutosi, sabato 23 novembre, niente poco di meno che al Muccassassina, il luogo simbolo dei ritrovi Lgbt della Capitale: «ospitiamo le Sardine sul nostro palco, dando inizio all' alleanza tra loro e la comunità Lgbt+». E’stato il circolo Mario Mieli a dare l’annuncio ufficiale, come riportato da Libero quotidiano.
Non si capisce bene il senso di questo sodalizio: davvero le sardine pensano di poter costituire un movimento popolare che faccia opposizione politica, a suon di slogan Lgbt? E come potranno ambire ad essere massimamente rappresentative se di fatto strizzano l’occhio, con le loro alleanze (dimmi con chi vai e ti dirò chi sei..) a quei movimenti che sposano solo le battaglie della sinistra, compresa l’ideologia gender? Sono, inoltre, davvero sicure, che la partecipazione all’evento del Muccassassina e delle iniziative Lgbt possa aiutarle a costruire consenso riguardo la tanto sbandierata questione dell’ “emergenza democratica” per cui dicono di lottare?
Insomma, siamo di fronte ad una serie di scambi e commistioni che destano perplessità sulla neutralità di un movimento che dice di essere libero e popolare ma che sembra, invece, nei fatti, la solita, ennesima emanazione di una certa “elite” politica.
di Manuela Antonacci