I vescovi statunitensi, durante l’Assemblea plenaria di Baltimora, hanno eletto il loro nuovo presidente nella persona di monsignor Timothy Broglio.
Broglio, 70 anni, sacerdote dal 1977, è stato nominato vescovo e nunzio apostolico sotto Giovanni Paolo II nel 2001, svolgendo una intensa attività diplomatica al servizio della Santa Sede. Nel 2007 Benedetto XVI lo ha nominato Ordinario militare per gli Stati Uniti.
Come indica il comunicato ufficiale della conferenza episcopale, «l'arcivescovo Broglio è stato eletto presidente con 138 voti contro 99 dati all'arcivescovo Lori, in un ballottaggio al terzo scrutinio».
Monsignor Wiliam Lori, vescovo di Baltimora, è stato invece eletto vice-presidente. Come notano molti siti di settore, si tratta di una coppia episcopale molto ferma e decisa nella difesa della sacralità della vita umana - dal concepimento alla morte naturale - della famiglia e della pace sociale tra i cittadini. Entrambi apertamente critici verso l’antiscientifica teoria del gender e simili.
Se monsignor Lori era finora il combattivo «presidente del Comitato per le attività pro life» della conferenza episcopale, Broglio, secondo il portale Kath.net, già nel lontano 2012 aveva «criticato aspramente Obama per aver cercato di costringere i gruppi religiosi a pagare per gli aborti dei propri dipendenti».
Ancora nel 2021, in occasione della ben nota March for life di Washington, che ogni anno ricorda l’immoralità dell’aborto e la sua revocabilità, monsignor Broglio ha presieduto la Veglia per la vita, tenutasi la sera prima. Ribadendo ai presenti che «la sentenza sull'aborto “Roe vs Wade” del 1973 è stata un errore che da allora è costato agli Stati Uniti 65 milioni di vite».
Ed ora come si comporterà il cattolico (pro choice) Joe Biden? Quest’ultimo, infatti, pur sconfitto, ma non travolto, nelle recenti elezioni del Midterm, insiste nel voler “costituzionalizzare” l’aborto, fino al punto di voler cassare la recente decisione pro life della Corte suprema.
Nella sua prima conferenza stampa da presidente dei Vescovi, monsignor Broglio, che è anche membro del Centro nazionale cattolico di bioetica, si è detto «felice» di poter incontrare Biden. Seppure, come ha dichiarato, il suo ruolo di pastore non sia essenzialmente politico, ma mira ad «inserire il Vangelo in tutti gli aspetti della vita del nostro paese».
Auguriamo al nuovo presidente e al nuovo vice-presidente dei vescovi che con prudenza e fermezza sappiano respingere le insidie che Joe Biden, Kamala Harris, Nancy Pelosi e molti altri, continuano a macchinare nei confronti della vita e dei pro life, ignorando o sminuendo le violenze e i sabotaggi di cui sono oggetto da mesi.
E poi che riescano a riunire in un fronte coeso e lungimirante tutti i difensori della vita, della famiglia e della pace. Affinché il rispetto di ogni essere umano (nato e non, sano e malato, ricco o povero, di qualsiasi etnia) sia solennemente e definitivamente acquisito nella società statunitense.