4 milioni di euro. A tanto, in tempi di piena crisi economica conseguente a quella sanitaria, ammonta il «regalo» che la maggioranza di governo, Pd-5S, ha pensato di bene di fare all’associazionismo Lgbt, anticipando anche la discussione del ddl Zan contro l’omotransfobia e la misoginia, in programma in aula per il prossimo 27 luglio. Da dove questo «regalo»? Semplice: da un emendamento al decreto Rilancio approvato alcuni giorni fa presso la commissione Bilancio alla Camera dove, su proposta di Gilda Sportiello, giovane deputata del M5s, esso è stato messo ai voti.
Per la precisione, si tratta di 4 milioni che andranno all’istituzione di case rifugio e sportelli di ascolto per le vittime di atti omotransfobici. A dare, giubilante, la notizia dell’approvazione di questo emenedamento è stata la senatrice Alessandra Maiorino, vicepresidente vicaria del gruppo M5s a palazzo Madama, la quale, in una nota, non ha mancato di rivendicare con orgoglio la paternità di tale iniziativa, realizzata in collaborazione con la citata Sportiello. «Abbiamo messo in sicurezza la legge di tutela della comunità Lgbt contro le discriminazioni», ha annunciato la Maiorino, che è passata subito ad illustrare com’è riuscita nell’impresa: «In commissione Bilancio alla Camera è stato approvato un emendamento sul quale ho lavorato insieme alla deputata Sportiello, con cui garantiamo i fondi per l'istituzione di case rifugio e sportelli di ascolto per le vittime di atti omotransfobici».
«Dimostriamo con fatti concreti», ha inoltre aggiunto la Maiorino, «l'impegno del Movimento cinque stelle verso una comunità, quella Lgbt, che a partire già da quest'anno potrà usufruire di servizi e assistenza su misura, offerti da operatori professionisti, rendendo così l'Italia un Paese più inclusivo e giusto verso tutte e tutti i suoi e le sue cittadine». A seguire, la senatrice del M5s, entusiasta per il «grande lavoro di squadra con tutta la maggioranza», ha rivolto un pensiero alla deputata Sportiello, «che ringrazio infinitamente».
In effetti, visti come già si ricordava i tempi di profnda crisi economica, 4 milioni di euro sono una gran somma. Che servirà – ha spiegato l’onorevole Sportiello - ad «un programma volto a garantire assistenza legale, psicologica, sanitaria, sociale alle vittime di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, nonché ai soggetti che si trovino, a causa di questo, in situazioni di vulnerabilità». A chi si chiedesse cosa c’entrino gli aiuti alle vittime di violenza con il dl Rilancio, la Sportiello fa presente che «l'emergenza Covid ha acuito questi drammi».
Sfortunatamente, la deputata pentastellata proponente dell’emendamento non pare però abbia portato alcun dato di fatto a suffragio della tesi secondo cui «l'emergenza Covid ha acuito i drammi» legati ad omofobia e transfobia. Motivo per cui, fino a prova contraria, gli ultimi dati disponibili non sono quelli che descrivono un’Italia nella morsa dell’intolleranza. Anzi, i dati più recenti attestano l’esatto contrario, confutando lo stereotipo dell’Italia come Paese intollerante. Secondo l’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori attivo presso il Viminale, le aggressioni contro le persone omosessuali sono in infatti calo: nel 2018 furono 43, e l’anno scorso son scese a 29.
Quelle contro i disabili, per capirci, sono risultate assai più numerose, come aggressioni (69). Ma niente 4 milioni in più, ahinoi, per il mondo della disabilità: solo per quello delle minoranze Lgbt. Eppure, se solo si fa presente che quella arcobaleno è una lobby, si passa per complottisti o appunto intolleranti. E pensare che i dati di fatto bastano ed avanzano per descrivere una realtà che, a ben vedere, non ha neppure bisogno di commenti, tanto è lampante.