Riceviamo questo pezzo da una lettrice che è stata espulsa dal Movimento a 5 Stelle (M5S) per la sua posizione, ritenuta “radicale e intollerante, nonchè omofoba”, a favore della famiglia e dei bambini, contro il ddl Cirinnà e le unioni civili.
Ci ha inoltrato la lettera che ha ricevuto da un’altra simpatizzante del M5S che ritiene di aver subito una ingiustizia.
Alla vigilia delle elezioni politiche del 2013 scrissi una mail al nascente Movimento 5 stelle, esprimendo preoccupazione per la mancanza nel loro programma di riferimenti ai temi della persona e della famiglia. Non ottenni nessuna risposta, ma rassicurazioni, provenienti da chi ne faceva parte, che ogni punto sarebbe stato deciso dal basso con consultazioni ad ampio raggio e che, comunque, non erano quelli i temi caldi che aveva a cuore il Movimento. E invece...
Il divorzio breve è passato sotto il più assordante silenzio, così come la legge Scalfarotto è stata sostenuta tenacemente dal Movimento senza minimamente aprire un dibattito. Ora le unioni civili e la stepchild adoption sono il prossimo goal di una squadra che nel metodo pare corrispondere più ad un partito che ad un movimento ed io mi sento tradita!
Non vi è stata, nell’azione politica 5 stelle, nessuna ricerca del consenso popolare con processi partecipativi di alcun tipo, per tali proposte di legge che incidono così fortemente nell’intimo di un tessuto sociale come il nostro e lo destrutturano completamente. Il ddl Cirinnà porta con sé sia la possibilità di adozione a coppie omogenitoriali, non solo gay o lesbiche ma anche transessuali, bisessuali, e chissà quanti e quali altri generi ancora; sia l’assenso esplicito all’aberrante pratica dell’utero in affitto.
Nulla di tutto ciò era inserito nel programma di governo per cui ogni elettore 5 stelle ha votato!
Da elettore – ma anche se non lo fossi -, ritengo non ammissibile che il volere espresso nelle urne possa essere usurpato in tale maniera.
I parlamentari 5 stelle non dovrebbero appoggiare il ddl Cirinnà ma interessarsi a cosa ne pensano davvero i loro elettori e gli italiani, altrimenti dovremo prendere atto che è avvenuta una mutazione...da movimento a partito! Che sono caduti dalle stelle...alle stalle...
Così ho lanciato una petizione con la quale chiedo ai parlamentari pentastellati di non appoggiare il ddl Cirinnà; non è quello che gli elettori gli hanno chiesto di fare , piuttosto sarebbe opportuno che tengano fede all’identità del movimento che, a loro dire, si distingue da un partito che, una volta eletto, si distacca completamente dal suo elettorato e finisce per fare gli interessi di pochi, impedendo dibattiti interni e libertà di autodeterminazione per gli eletti. Altro che garantire libertà di coscienza è libertà, rispetto e democrazia...