E’ il testo che ha il compito di “perimetrare” i diritti fondamentali – «personali, civili, politici, economici e sociali» – validi per tutti i cittadini europei. Una «Carta» che ha ricevuto nel dicembre 2009, in concomitanza con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona, la “consacrazione” ufficiale: al testo è stato infatti conferito lo stesso effetto giuridico vincolante dei trattati. E in essa non si parla di “diritto” all’interruzione di gravidanza, né di nozze gay, temi per i quali il commissario designato Borg sarebbe sotto attacco per la sua manifesta contrarietà. Quali sono, allora, i diritti configurati dalla Carta dei diritti fondamentali? Come è strutturata? Il documento comprende un preambolo introduttivo e 54 articoli, suddivisi in sette capitoli. Si va dal riconoscimento dell’inviolabilità della dignità umana (articolo 1) a quello del diritto alla vita (l’articolo 2, in particolare, proibisce la pena di morte) e all’«integrità fisica e psichica». L’articolo 3 fissa anche «il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone» e «la clonazione riproduttiva degli esseri umani». Ampio risalto nella Carta viene dato, poi, al principio dell’«uguaglianza». L’articolo 21, in particolare, vieta «qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale». L’articolo 22 recita, poi, che «l’Unione rispetta la diversità culturale, religiosa e linguistica». I minori vengono menzionati nel testo nell’articolo 24 che definisce i loro «diritti»: «I minori – si legge nel testo – hanno diritto alla protezione e alle cure necessarie per il loro benessere. Essi possono esprimere liberamente la propria opinione. Questa viene presa in considerazione sulle questioni che li riguardano in funzione della loro età e della loro maturità».
Fonte: L’Avvenire