In occasione della Giornata internazionale della Donna, che si è celebrata ieri, Pro Vita & Famiglia ha avviato una campagna di affissioni e camion vela per ricordare che il primo diritto di ogni donna è quello alla vita e come tale andrebbe preservato e difeso. Messaggio che non è piaciuto alle femministe, tant’è che per ben due giorni di seguito si sono date da fare ad imbrattare e vandalizzare la sede nazionale di Pro Vita & Famiglia di Viale Manzoni a Roma. Nel abbiamo parlato con la giornalista Maria Giovanna Maglie.
Cosa pensa della campagna di Pro Vita & Famiglia?
«Penso che risponda ad una delle bugie a cui le femministe sono attaccate da 40 anni che è quella dell’aborto, non comprendendo che una volta garantito il diritto all’aborto, anche da un referendum, la cosa di cui ci si deve occupare è che questo trauma venga evitato il più possibile e che in un paese in piena denatalizzazione, in cui, spesso, le donne non riescono a portare avanti le gravidanze perché non se lo possono permettere nessuno fa niente per risolvere la situazione. Questo bisognerebbe fare per parlare di vero femminismo. Invece tutto oggi è ridotto ad una mera e semplice posizione ideologica, senza senso».
La sede dell’associazione è stata vandalizzata per ben due volte dai collettivi femministi, un commento?
«Che sono delle persone intolleranti, illiberali, incapaci di ascoltare di dialogare e persino di studiare. Persone di bassissimo livello e completamente ideologizzate. Non spenderei una parola di più su di loro».